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La strana storia dell'uomo che, senza accorgersene, si è trovato in possesso di un uovo Fabergé
Nel 2014, un uomo del Midwest ha comprato un uovo d'oro ad un mercatino per 14.000 dollari. In seguito, si è scoperto che l'oggetto era un rarissimo uovo Fabergé, che un tempo apparteneva all'Imperatore della Russia e che era dato per perso fin dal 1922. Il suo vero valore è di 33 milioni di dollari.
Nel 2014, un uomo degli USA si è trovato in un mercatino dell'usato del Midwest, e ha acquistato un piccolo ornamento d'oro per quella che gli sembrava una cifra adeguata alla quantità dei metalli: 14.000 dollari.
Inizialmente, l'uomo si è fortemente pentito della sua scelta, dopo essersi accorto di aver sovrastimato la quantità d'oro presente nell'oggetto acquistato. In un momento di disperazione, è arrivato a pensare di poterci fare al massimo 500 dollari.
Una sera, però, ha deciso di fare una ricerca su Google, digitando "egg" seguito dal nome inciso sul piccolo orologio incastonato nell'oggetto: " Vacheron Constantin". Quello che ha trovato lo ha shockato: un articolo del Daily Telegraph che parlava di una "ricerca frenetica" per quello che era il terzo uovo imperiale creato dal gioielliere Fabergé per la famiglia dello zar della Russia. L'oggetto, che ben presto l'uomo sospettò corrispondere a quello che si era trovato tra le mani, valeva ben più dei singoli metalli di cui era composto: 20 milioni di sterline (circa 33 milioni di dollari).
L'uomo ha deciso di contattare l'esperto di Fabergé Kieran McCarthy, e di volare a Londra per visitare il suo luogo di lavoro: la gioielleria Wartski. McCarthy ha raccontato che l'uomo, entrato nel negozio in abiti informali, aveva la bocca secca dalla paura. Dopo avergli mostrato le fotografie dell'oggetto, l'esperto non aveva più dubbi: si trattava proprio il preziosissimo uovo Fabergé degli Imperatori di Russia. McCarthy ha potuto esaminare l'oggetto di persona in casa dell'uomo.
Non c'è dubbio, ha commentato il collezionista, che l'uomo si fosse disperato troppo in fretta, e che non avesse stimato in modo adeguato il valore artistico dell'oggetto. "Ecco di cosa tratta: della lavorazione artigianale e della dimostrazione di abilità. Se non lo cerchi, non lo vedi."
La Russia pre-rivoluzionaria fu protagonista di quell'ultimo "sussulto di mecenatismo imperiale che si incontrava con l'artigianato". Le dimensioni dell'oggetto sono inferiori a quanto si pensa: immaginando l'uovo Fabergé, e la sua importanza, si fa fatica a pensare che sia così piccolo.
Fino al 1916, quando lo zar venne deposto, il gioielliere Carl Fabergé produsse circa un uovo di Pasqua all'anno per la famiglia imperiale, servendola per ben 50 anni. I design venivano concepiti in piena segretezza: l'unica richiesta era che contenessero una sorpresa.
Si riteneva che il terzo Uovo Imperiale fosse perso fin dal 1922, quando i sovietici lo vendettero per seguire la politica di trasformare "tesori in trattori". Nel 2011, però, alcuni esperti lo riconobbero in un catalogo del 1964, ed è questo che portò all'articolo del Telegraph sulla "frenetica ricerca".
Di fatto, dopo la rivoluzione, 42 uova imperiali furono rintracciate ed entrarono in collezioni private e musei di tutto il mondo. Altre otto, tra cui la Terza, furono date per disperse.
Si pensa che almeno altre due siano sopravvissute, ma non è ancora stato possibile rintracciarle. Le altre cinque, infine, sono sicuramente state distrutte, perché dalla Rivoluzione in poi non c'è nessun riferimento ad esse.