WORLD OPEN NEWS
-
Mondo
Giappone - Russia - Germania - Danimarca - Svizzera - India - Cina - Australia - Francia - Norvegia - New York - Dubai
Storia
Aztechi - Età Vittoriana - Seconda Guerra Mondiale
Piante e animali
Fiori - Alberi - Gatti - Cani - Mucche - Corvi - Aquile - Ricci - Elefanti - Lupi - Pinguini - Panda - Meduse - Koala - Leoni - Delfini - Gufi - Polpi - Scoiattoli - Pipistrelli - Ragni
Personaggi
Ernest Hemingway - Gengis Khan - J. K. Rowling - Ryan Reynolds - Nikola Tesla
Cibo
Birra - Pizza - Caffè
Pirati - Regina Elisabetta - Harry Potter - Gay e omosessualità
Il teenager del North Dakota che si rialzò e riuscì a chiamare i soccorsi dopo aver perso entrambe le braccia
Nel 1992 un teenager del North Dakota, John Thompson, era a casa da solo quando ebbe un terribile incidente con il suo trattore, che gli tagliò entrambe le braccia. In qualche modo, il ragazzo riuscì ad alzarsi in piedi, ad entrare in casa e a chiamare aiuto componendo un numero di telefono con una matita che teneva in bocca. Alla fine sopravvisse, ed entrambe le sue braccia vennero riattaccate.

Era l'11 gennaio del 1992 quando il 18enne John Thompson, che si trovava da solo nella fattoria di famiglia presso Hurdsfield, North Dakota, perse entrambe le braccia.
I suoi genitori erano fuori città e dopo aver mangiato colazione John cominciò a sbrigare alcune faccende per la fattoria. Stava usando una coclea azionata da un trattore per spostare l'orzo nei contenitori destinati al mangime per i suini. Era qualcosa che aveva fatto un sacco di volte. Ma stavolta John cadde, forse scivolò sul ghiaccio – in un terrificante momento, entrambe le sue braccia vennero strappate dal macchinario rotante.
John riuscì a rimanere cosciente, anche se era completamente solo. Si arrampicò per 100 metri su per la collina fino a raggiungere la casa. Dovette usare l'osso che sporgeva dalla sua spalla sinistra per aprire una porta, e usò la bocca per girare la maniglia di un'altra.
Arrivato al telefono, Hurdsfield cercò di comporre i numeri con il naso, ma non riuscì, e così prese una matita in bocca per spingere i tasti. Non c'è un pronto soccorso a Hurdsfield, e John dovette comporre il primo numero che gli venne in mente: quello di suo zio Lynn, che viveva a pochi kilometri di distanza. Appena sentì la voce di suo cugino, Tammy, urlò: "SONO JOHN. CHIAMA UN'AMBULANZA IMMEDITAMENTE PERCHÉ STO SANGUINANDO MOLTO MALE E NON HO PIÙ LE BRACCIA".
John ricorda di aver ripetuto più volte quelle frasi e poi di aver riattaccato. Poi, incredibile ma vero, ebbe la premura di andare in bagno e di mettersi nella vasca, per evitare di macchiare il tappeto di sua madre.
Tammy chiamò sua madre e, dopo aver chiamato l'ambulanza, raggiunsero la fattoria di John. Ci misero cinque minuti, e furono accolti dal sangue sparso per tutta la casa. Il ragazzo, in bagno, era ancora sveglio e stava piangendo. Quando la zia Renee entrò per confortarlo, la implorò di tenere Tammy a distanza. "È davvero brutto, zia Renee".
Per 20 minuti, Renee tenne John sveglio e gli parlò, cercando di rassicurarlo. Le sue principali preoccupazioni, a quanto pare, riguardavano le reazioni della sua famiglia: aveva paura che suo padre si sarebbe incolpato per averlo lasciato da solo.
Quanto il primo team di emergenza di volontari arrivò a casa, a malapena riuscirono a contenere lo shock. John gli disse di prendere dei sacchetti della spazzatura dalla cucina e di recuperare le sue braccia, così da poterle mettere nel ghiaccio.
Sull'ambulanza, John iniziò ad avere i sintomi del dolore fantasma, lamentando un dolore alla mano (che non aveva più). Ormai aveva perso quasi metà del proprio sangue.
In ospedale, per riparare il danno, la velocità fu il fattore più importante. Un team di chirurghi del North Memorial, guidato dal Dr. Van Beek, iniziò a lavorare sul braccio sinistro, che era stato tagliato sopra il gomito. Un altro team iniziò a lavorare sul destro, che era stato strappato a livello della spalla.
Gli esperti dicono che questo tipo di operazione non è tecnicamente difficile, ma è un grande trauma per il corpo. Jonh dovette sottoporsi a diversi interventi dopo quello iniziale, per rimuovere la pelle morta e per controllare lo stato dei vasi sanguigni.
