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I medici Sikh che hanno rinunciato alla barba per poter curare i pazienti Covid

Due dottori Sikh canadesi hanno preso la decisione "estremamente difficile" di radersi la barba, che è un articolo di fede nel sikhismo, per poter indossare i dispositivi di protezione quando si prendono cura dei pazienti affetti da COVID-19.

Pubblicato il 10/05/2020
Fonte: The Tribune of India (link alla fonte principale)
In Canada due dottori fratelli di religione Sikh, secondo quanto riportano i media, hanno deciso di radersi la barba per poter curare i pazienti COVID-19.
Medico di Montreal, Sanjeet Singh-Saluja e suo fratello Rajeet, neurochirurgo alla McGill University Health Centre’s, hanno consultato la famiglia, gli amici e i consulenti religiosi prima di compiere il gesto. Il punto è che la barba è un articolo di fede per i Sikh, una religione monoteista nata in India. I Sikh credono che capelli e barba siano simbolo di vitalità, e non li tagliano mai (i capelli sono coperti da un turbante chiamato dastar). Fanno parte dei "cinque k", o panj kakke, i simboli esteriori che i sikh devono portare, sempre visibili.

"Come uomo Sikh, la sua barba è una parte importante della sua identità, ma gli stava impedendo di indossare una maschera" ha detto la McGill University in un comunicato, in riferimento a Rajeet.
"Potevamo scegliere di non lavorare, ma in un momento in cui il sistema sanitario è pieno di medici malati, non potevamo aggiungere altro stress a un sistema già vessato. Potevamo rifiutarci di vedere pazienti CODIV-19 finché non avessimo avuto dispositivi di protezione adatti a noi, ma sarebbe andato contro il nostro giuramento e anche contro i principi del sewa" ha aggiunto il medico.
Per i Sikh, sewa significa "servizio disinteressato", e riguarda l'azione a favore degli altri, senza aspettarsi ricompense o vantaggi personali.

Impact de Montréal // Youtube


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