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Shingo, il luogo in Giappone che ospita la "vera" tomba di Gesù

In Giappone c'è un gruppo religioso che crede che non sia stato Gesù a morire sulla croce, ma suo fratello minore, un certo Isukiri. Invece, secondo loro, Gesù si sarebbe recato in Giappone, vivendo fino a 106 anni. Credono che la sua tomba sia a Shingo, e migliaia di pellegrini e pagani ogni anno vanno a visitarla.

Pubblicato il 11/05/2020

In cima a una ripida collina in un angolo del Giappone settentrionale si trova la tomba di un pastore itinerante che, due millenni fa, si sarebbe avventurato per quelle terre e ci avrebbe vissuto fino a 106 anni. A Shingo, questo pastore è conosciuto come Daitenku Taro Jurai, ma nel resto del mondo lo chiamiamo Gesù Cristo.

Secondo i credenti del culto di Shingo, il Messia non è morto in croce, come invece credono le altre religioni. Fu piuttosto suo fratello minore, Isukiri, a venir crocifisso. Una delle sue orecchie sarebbe stata portata in Giappone da Gesù stesso, e ancora oggi, si dice, è interrata in un tumulo accanto al corpo del fratello.

Il bucolico luogo di culto Shingo si identifica come "Kirisuto no Sato" (la casa natale di Cristo): ogni anno 20.000 tra pellegrini e pagani visitano il sito, e alcuni entrano anche nel Museo della Leggenda di Cristo, che espone diversi cimeli religiosi e vende souvenir come tazza e sottobicchieri di Gesù.

A Shingo la storia di Gesù è raccontata in questo modo: egli si sarebbe recato a 21 anni in Giappone, per studiare teologia. Questo sarebbe avvenuto durante i suoi "anni perduti", un buco di 12 anni che il Nuovo Testamento non copre. Diventato discepolo di un maestro presso il Monte Fuji, Gesù imparò il linguaggio e la cultura giapponese, e a 33 anni tornò in Giudea. Condannato per eresia, sarebbe riuscito ad ingannare le guardie scambiandosi il posto con il piccolo Isukiri. Per sfuggire alle persecuzioni, Gesù sarebbe tornato dunque in Giappone, portando con sé l'orecchio del fratello e una ciocca di capelli della Vergine. Per cinque anni, Gesù si avventurò per la Siberia e l'Alaska, percorrendo 10.000 km e soffrendo innumerevoli privazioni.

La chiave del culto di Cristo di Shingo risiede in una pergamena su cui sarebbe stato scritto il testamento di Gesù, da lui dettato quando stava morendo nel villaggio. Il museo afferma che un "team di archeologi di un ente di ricerca internazionale sulla letteratura antica" ha scoperto la pergamena nel 1936. Curiosamente, questo documento è stato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, e il museo riporta soltanto trascrizioni recenti.

Tomba di Gesù Cristo a Shingo
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