WORLD OPEN NEWS
-
Mondo
Giappone - Russia - Germania - Danimarca - Svizzera - India - Cina - Australia - Francia - Norvegia - New York - Dubai
Storia
Aztechi - Età Vittoriana - Seconda Guerra Mondiale
Piante e animali
Fiori - Alberi - Gatti - Cani - Mucche - Corvi - Aquile - Ricci - Elefanti - Lupi - Pinguini - Panda - Meduse - Koala - Leoni - Delfini - Gufi - Polpi - Scoiattoli - Pipistrelli - Ragni
Personaggi
Ernest Hemingway - Gengis Khan - J. K. Rowling - Ryan Reynolds - Nikola Tesla
Cibo
Birra - Pizza - Caffè
Pirati - Regina Elisabetta - Harry Potter - Gay e omosessualità
Antoine Augustin Parmentier, l'uomo che convinse i francesi e mangiare le patate
Nel XVIII secolo, in Europa, le patate erano considerate alla stregua di mangime per maiali. Mentre serviva da farmacista dell'esercito francese, Antoine Augustin Parmentier fu catturato dai Prussiani e tenuto prigioniero: gli vennero date solo patate come nutrimento. Sopravvisse e tornò in buona salute: da allora, la sua missione personale fu quella di convincere i suoi connazionali dei meriti della patata. Grazie ai suoi sforzi, la Francia dichiarò le patate edibili nel 1772. Ancora oggi la sua tomba, a Parigi, è decorata con piante di patate.

La patata giunse in Europa intorno al 1530, dopo che gli spagnoli avevano raggiunto il sud del Perù. Come alimento, venne adottata dagli Spagnoli e poi dagli Inglesi: in alcune zone d'Europa essa iniziò ad essere consumata in grande quantità, soprattutto in tempi di carestia.
In altri, però, fu decisamente più difficile. I francesi coltivarono fin da subito le patate come mangime per animale, e questo non incoraggiava a portarle sulle tavole. Essi ritenevano inoltre che le patate potessero portare lebbra o addirittura peste, e si arrivò a un punto in cui la corona Francese ne proibì la coltivazione per anni.
Ci volle Antoine-Augustin Parmentier per spingere i francesi - ma anche gli altri europei - a mangiare patate. Farmacista e agronomo, era entrato nell'esercito durante la Guerra dei Sette Anni, e fu catturato dai nemici Prussiani e tenuto in reclusione. Durante questo periodo, gli venne dato da mangiare soltanto "cibo per maiali", ovvero, appunto, patate.
A partire dal suo ritorno a Parigi, nel 1763, visto che era rimasto in buona salute, iniziò degli studi pionieristici di chimica e nutrizione. Poco dopo, Parmentier avviò una serie di iniziative pubblicitarie per le quali rimane famoso oggi: organizzò cene in cui serviva piatti ampiamente a base di patate, con ospiti come Benjamin Franklin e Antoine Lavoisier; regalò bouquet di fiori di patate al re e alla regina; mise delle guardie armate intorno ai suoi campi di patate di Sablons di giorno, per far credere al popolo che fossero coltivazioni di gran valore, ritirandole di notte spingendo così i più poveri a rubarle e a cucinarle.
Nel 1771, Parmentier vinse un concorso che riguardava la scrittura di un saggio, con una traccia dal titolo: "Quali sono i vegetali che possono essere sostitutivi in caso di carestia rispetto a quelli di impiego comune e la loro preparazione". Nel saggio, Parmentier proponeva la patata come miglior sostituto per la farina. Per un po' di anni, tuttavia, la Francia non ebbe bisogno di tale sostituto, e il lavoro di Parmentier non ricevette il riconoscimento che meritava. Nel 1785, tuttavia, una serie di cattivi raccolti spinse ad utilizzare il tubero per evitare la carestia nel nord della Francia.
Nel frattempo, però, grazie agli sforzi di Parmentier, la Facoltà di Medicina di Parigi aveva dichiarato le patate edibili nel 1772.
Nel 1789, Parmentier pubblicò un Trattato sulla Cultura e l'Uso della Patata, Patata Dolce e Topinambour, "stampato per ordine del re", portando dunque al popolo il sostegno del re al mangiare patate. All'alba della Rivoluzione Francese, tuttavia, spettò poi ai repubblicani confermare il supporto, ma nel 1794 Madame Mérigot pubblicò "La Cuisinière Républicaine", il primo ricettario per i piatti a base di patata.
Ancora oggi la tomba di Antoine-Augustin Parmentier, a Parigi, è decorata con piante di patate, e le persone lo ringraziano per aver contribuito a benedire la Francia con squisitezze come, ad esempio, le patatine fritte.

