Animali
Persone
Celebrità
Tecnologia
Scienze
Società
Storia
Cibo
Mondo
Piante
Serie tv e Cinema
Fatti di Cronaca Divertenti o Insoliti
Videogiochi
Seguici sui social
Un progetto di
WORLD OPEN NEWS

Le teorie di Wilhelm Reich e l'accumulatore di orgone

L’accumulatore di Orgone era un dispositivo venduto in USA negli anni ’50. L’inventore sosteneva che permettesse a chi sedeva al suo interno di attrarre orgone, un’invisibile “energia curativa”. Quando la FDA investigò sulla faccenda, annotò che uno dei compratori, un professore, sapeva che era una bufala, ma la trovava utile perché sua moglie ci restava seduta in silenzio per quattro ore al giorno

Pubblicato il 11/02/2019
Fonte: Wikipedia, Wikipedia inglese (link alla fonte principale)
L’orgone: è uno dei grandi esempi di “pseudoscienza”:
Nella prima metà del secolo scorso lo psichiatra Wilhelm Reich descrisse una forma di energia che, secondo i suoi “studi”, attraversa tutto lo spazio che ci circonda.
Reich affermò anche che alcune malattie erano la conseguenza di squilibri di orgone all’interno del corpo.

Reich, psichiatra e psicanalista, si laureò in medicina all’Università di Vienna nel 1922, e diventò direttore all’ambulatorio di Vienna di Freud.
I suoi studi lo portarono a cercare di conciliare psicoanalisi e marxismo, e sostenne che la nevrosi ha origine dalle condizioni sessuali e socio-economiche.
Sfidò l’Austria cattolica, promuovendo quella che chiamava “potenza orgastica”. Incoraggiava il sesso, anche per gli adolescenti, e sottolineava l’importanza della contravvenzione, nonché della possibilità di abortire e divorziare liberamente. Attaccava la nevrosi “prevedendola piuttosto che trattandola”.

Wilhelm Reich

La sua figura si fece sempre più controversa (come si può immaginare). La sua promozione della liberazione sessuale portò alcuni membri della comunità psicoanalitica ad allontanarsi dalla sua figura.

Dopo essersi trasferito a New York, nel 1939, coniò il termine “orgone”, ipotizzando un dualismo tra materia e energia. Il nome che diede all’energia da lui teorizzata derivava proprio da “orgasmo” e “organismo”.

Nel 1940 Wilhelm Reich iniziò a costruire l’ “accumulatore di orgone”: un dispositivo in cui i pazienti potevano sedere per chiamare a sé l’energia positiva e avere diversi benefici di salute.
Gli articoli di giornale titolavano della “scatola del sesso che cura il cancro”.

L'accumulatore di Orgone

Il primo dispositivo pensato per gli umani venne costruito nel dicembre del 1940, e disposto nello scantinato del medico. La scatola, che conteneva una sedia e aveva una piccola finestra, aveva diversi strati di materiali differenti, che facevano convogliare l’energia all’interno. I pazienti avrebbero dovuto sedersi nella scatola completamente nudi.

Wilhelm Reich si rivolse anche ad Einstein, che si dimostrò interessato alle affermazioni del medico secondo le quali la temperatura della scatola si alzava, anche senza fonti di calore.
Ma i test di Einstein dimostrarono che le uniche differenze di temperatura all’interno e all’esterno della scatola erano dovute alla naturale tendenza dell’aria calda di concentrarsi vicino al soffitto più che vicino al pavimento.

Nel luglio del 1947 la FDA (Food and Drug Administration) fu sollecitata ad indagare riguardo ai dispositivi venduti da Reich. La FDA capì fin da subito di avere a che fare con una “frode di massima magnitudine”, e ipotizzò che dietro la faccenda degli accumulatori di orgone potesse celarsi anche un racket di sesso.
La FDA intervistò fisici, studenti di Reich e pazienti, chiedendo a tutti di fornire più informazioni possibili.
Un professore dell’Università dell’Oregon, che aveva comprato un accumulatore, disse all’ispettore di sapere che si trattava di una bufala. Ma trovava la scatola ugualmente utile perché sua moglie vi sedeva dentro tranquilla, per quattro ore al giorno.

Reich divenne sempre più violento nei confronti degli ispettori, e alla fine la sua salute mentale divenne sempre più instabile.
Nonostante tutto, comunque, i lavori dello psicologo hanno ispirato diverse altre branche della psicoanalisi, tra cui un lavoro di Anna Freud, “L’ego e i meccanismi di difesa”. È anche da qui che gli psicologi successivi sono partiti per sviluppare teorie e riflessioni più strutturate e attendibili.


(foto pubblico dominio via Wikimedia)
Non perderti neanche un articolo, seguici su Facebook!
Articolo precedente Il citrato di sodio
Articolo successivo

Continua a leggere