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Victor Lustig, l'uomo che vendette (due volte) la Torre Eiffel
Victor Lustig era un artista della truffa talmente bravo che, negli anni '20 del 1900, riuscì a fingersi un agente del governo e a vendere per ben due volte la Torre Eiffel a commerciali di rottami. Li convinse che i costi di mantenimento erano semplicemente troppo alti, e che il governo aveva deciso di smontare la Torre.

Negli anni '30 del secolo scorso, il "conte" Victor Lustig era, in America, uno dei truffatori più pericolosi e famosi, nonché ricercati. Nel corso della sua lunga carriera criminale, i suoi "giochi di prestigio" e i suoi piani per arricchirsi rapidamente avevano scosso l'America dell'era del jazz, ma non solo. A Parigi, Victor Lustig aveva infatti venduto la Torre Eiffel dopo aver condotto con audacia un'asta di fronte a ricchi commercianti di rottami. E non una, ma ben due volte. Infine, nel 1935, Lustig fu catturato dopo aver ideato un'operazione di banconote contraffatte così vasta da minacciare di scuotere l'intera economia americana. Un giudice di New York lo condannò ad una pena di 20 anni ad Alcatraz.
Victor Lustig possedeva un fascino ipnotico, parlava fluentemente cinque lingue ed eludeva la legge quasi come se fosse un personaggio di un'odierna serie tv. In effetti, il Milwaukee Journal lo descrisse come "un personaggio degno di un romanzo".
Nel corso della sua carriera criminale, Lustig usò 47 pseudonimi. Portava con sé dozzine di passaporti falsi, e creò una rete di bugie così fitta che ancora oggi la sua vera identità rimane avvolta nel mistero. Secondo i documenti di Alcatraz, i funzionari della prigione lo conoscevano come "Robert V. Miller", che era in realtà solo un altro dei suoi pseudonimi. Il truffatore aveva sempre affermato di provenire da una lunga stirpe di aristocratici proprietari di lussuosi castelli europei, ma alcuni documenti scoperti più di recente rivelano che aveva origini ben più umili.
Nelle interviste carcerarie, Victor Lustig disse agli investigatori di essere nato nella città austro-ungarica di Hostinné il 4 gennaio 1890. Il villaggio è organizzato intorno a una torre dell'orologio barocca all'ombra dei monti Krkonoše, e oggi fa parte della Repubblica Ceca.
Le prime vittime del truffatore furono proprio i passeggeri di prima classe a bordo delle navi transatlantiche che lo condussero in America. Lustig divenne rapidamente noto agli investigatori di 40 città americane come "The Scarred" ("Lo Sfregiato"), grazie ad una lunga cicatrice che aveva sullo zigomo sinistro, un souvenir lasciato da un suo rivale in amore a Parigi.

Negli anni '20, Lustig tornò a Parigi, e, secondo le memorie dell'agente dei servizi segreti statunitensi James Johnson, il truffatore riuscì a procurarsi della cancelleria con il sigillo ufficiale del governo francese. Successivamente, il maestro dell'inganno si presentò alla reception dell'Hôtel de Crillon, un palazzo di pietra in Place de la Concorde. Da lì, fingendosi un funzionario del governo francese, Lustig scrisse ai massimi esponenti del commercio francese dei rottami metallici, invitandoli in albergo per un incontro.
"A causa di errori di ingegneria, del costo delle riparazioni e di problemi politici di cui non posso discutere, l'abbattimento della Torre Eiffel è diventato inevitabile", avrebbe detto loro in una tranquilla stanza d'albergo. La torre sarebbe stata venduta al miglior offerente, annunciò. Il suo pubblico rimase affascinato, e ci cascarono tutti: le offerte fioccarono e arrivarono a cifre enormi. Fu truffa che Lustig ripeté una seconda volta, per un guadagno totale che è difficile da quantificare ma che deve aver raggiunto somme notevoli. Sorprendentemente, al truffatore piaceva vantarsi dei suoi successi criminali e scrisse persino un elenco di regole per aspiranti truffatori. Sono i cosiddetti "dieci comandamenti della truffa di Lustig", famosi ancora oggi:
1. Sii un ascoltatore paziente (è questo, non parlare velocemente, che permette a un truffatore di portare a segno un colpo).
2. Non apparire mai annoiato.
3. Attendi che l'altra persona riveli eventuali opinioni politiche, per poi concordare con lei.
4. Lascia che l'altra persona riveli opinioni religiose, quindi fingi di avere le stesse idee.
5. Suggerisci un discorso sul sesso, ma non seguirlo a meno che l'altro non mostri un forte interesse.
6. Non parlare mai di malattie, a meno che l'altro non mostri una preoccupazione speciale per l'argomento.
7. Non curiosare mai nelle faccende personali di una persona (alla fine, ti racconteranno tutto spontaneamente).
8. Mai vantarsi. Lascia che la tua importanza sia ovvia.
9. Non essere mai disordinato.
10. Mai ubriacarsi.
Come molti criminali di carriera, fu l'avidità a tradire Lustig. L'11 dicembre 1928, l'uomo d'affari Thomas Kearns invitò Lustig nella sua casa del Massachusetts per discutere di un investimento. Lustig salì di soppiatto al piano di sopra e rubò 16.000 dollari da un cassetto. Un furto così sfacciato non era molto coerente con il suo personaggio, e Kearns se ne accorse e chiamò la polizia. Successivamente, Lustig ha ebbe l'audacia di ingannare uno sceriffo del Texas dandogli denaro contraffatto, e questo attirò l'attenzione dei servizi segreti.
Fu l'agente dei servizi segreti Peter A. Rubano a giurare che avrebbe assicurato Lustig alla giustizia. Insieme al falsario della malavita William Watts, Lustig aveva creato banconote false così impeccabili da riuscire ingannare anche i cassieri di banca. Da allora, iniziò un vero e proprio inseguimento da "gatto e topo" tra Rubano e il "Conte" Lustig. L'inseguimento terminò nel 1935, quando Lustig sentì strattone al colletto di velluto del suo cappotto all'angolo di una strada di New York. Una voce ordinò: "Mani in alto". Lustig si accorse di essere circondato e vide l'agente Rubano tra gli uomini che lo accerchiavano. Venne portato via in manette.
Il primo settembre del 1935, tuttavia, Lustig fuggì dal Centro di detenzione federale di Manhattan, sorprendendo tutti. Lustig eluse la legge fino alla sera del 28 settembre 1935. A Pittsburgh, l'affascinante truffatore venne catturato dall'agente dell'FBI G. K. Firestone.
Il conte Victor Lustig fu trascinato davanti al giudice di New York a novembre. "Il suo viso pallido e magro era tranquillo e le sue mani bianche e affusolate riposavano sul bancone davanti al banco", osservò un giornalista del New York Herald-Tribune. Poco prima della sentenza, un altro giornalista ha sentito per caso un agente dei servizi segreti dire a Lustig: "Conte, sei il truffatore più gentile che sia mai esistito."