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La legge in Sud Corea per cui soltanto chi non ci vede può fare il massaggiatore professionista

In Sud Corea soltanto le persone ipovedenti possono essere massaggiatori professionisti. Nel 2018 la Corte Suprema ha confermato una legge del periodo coloniale giapponese di 100 anni fa, pensata per garantire alle persone cieche dei mezzi di sussistenza

Pubblicato il 01/04/2019
Fonte: Telegraph.co.uk, Reuters (link alla fonte principale)
All’inizio del 2018 la corte costituzionale della Corea del Sud ha confermato che i servizi di massaggi professionali, nel paese, possono essere svolti soltanto da persone cieche o ipovedenti.
Si tratta di una bizzarra e controversa legge che vuole garantire i mezzi di sussistenza a persone che altrimenti potrebbero faticare a trovare un impiego. La legge era stata introdotto per la prima volta nel 1912, quando la Corea era sotto il dominio coloniale giapponese.
Il dibattito riguardo a questa regola è che limita la libertà occupazionale delle persone normovedenti, impedendo loro di esercitare la pratica di massaggiatore qualora volessero farlo. Ma la corte, respingendo queste argomentazioni, ha dichiarato che il business dei massaggi è una delle poche occupazioni che le persone ipovedenti possono godere in tranquillità. Il sistema corrente sarebbe, dunque, una garanzia per la loro sopravvivenza.
Il verdetto del 2018 è stato il quarto di questi anni, e sempre confermare l’intenzione della corte di mantenere questa legislazione, nonostante le controversie. Nel 2006, i tentativi di ribaltare la legge sono risultati in forti proteste da parte delle associazioni dei massaggiatori ipovedenti, e in ben tre suicidi.
Praticare senza licenza può risultare in multe salatissime e, in alcuni cani, anche in qualche anno di prigione.

Massaggi
Pixabay







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