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La teoria per cui l'accento dell'Australia sarebbe stato influenzato dalle conversazioni tra ubriachi
Uno studioso dell'Australia ha proposto che l'accento dell'inglese australiano sarebbe biascicato perché gli antenati si ubriacavano in gruppo estremamente spesso. Attraverso le loro frequenti interazioni, essi avrebbero aggiunto un'inflessione farfugliante ai pattern linguistici della nazione.
Da molto tempo, ormai, i ricercatori sanno che il particolarissimo accento australiano deriva da una combinazione della lingua parlata dai coloni europei e quella degli aborigeni. Nel 2015, tuttavia, una nuova e controversa teoria ha proposto che possa derivare dalle interazioni degli antichi antenati, che erano spesso ubriachi.
Dean Frenkel, docente di linguaggio e comunicazione alla Victoria University, ha scritto su un quotidiano di Melbourne, The Age, che l'accento biascicante degli australiani deriverebbe dalla tendenza dei primi coloni (molti dei quali erano i diretti discendenti dei criminali nelle colonie penali britanniche) a interagire spesso dopo aver bevuto. "Senza saperlo, hanno aggiunto una inflessione alcolica ai nostri pattern linguistici nazionali" ha scritto Frenkel.
Alcune caratteristiche, da lui ricordate, sono la mancanza di consonanti come la "t" ("Important diventa" "Impordant") e la "l" ("Australia" diventa "Austraya"), mentre molte vocali vengono "pigramente" trasformate in altre vocali.
Le posizioni di Frenkel sono state rapidamente criticate dai linguisti, che affermano che non c'è alcuna prova a supporto della sua teoria, o del fatto che il consumo di alcol possa avere effetti a lungo termine su qualsiasi tipo di linguaggio, per non parlare della sua trasmissione intergenerazionale. Alcuni hanno definito la teoria di Frenkel "spazzatura".