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Robert Campbell, il prigioniero britannico della Prima Guerra Mondiale che ebbe una settimana di permesso
Durante la Prima Guerra Mondiale, l'ufficiale britannico Robert Campbell era prigioniero in Germania quando seppe che sua madre stava morendo. Scrisse al Kaiser, chiedendo di venir rilasciato, e la sua richiesta venne approvata a condizione che promettesse di tornare. Campbell passò una settimana con sua madre e poi tornò indietro, mantenendo la promessa.
Pubblicato il 18/08/2019
Fonte:
BBC
(link alla fonte principale)
Una settimana dopo, dopo un attacco delle forze tedesche, il capitano venne gravemente ferito e catturato. Dopo essere stato curato in un ospedale militare tedesco a Cologna venne mandato in un campo di prigionia a Magdeburgo, Germania.
Due anni dopo la cattura Campbell ricevette la notizia che sua madre, Louise, era malata e stava per morire. Il capitano non aveva nulla da perdere: scrisse al Kaiser Wilhelm II, chiedendo di essere rilasciato per poter salutare la madre prima che morisse. Il Kaiser accettò, concedendogli due settimane di "permesso", a patto che egli desse la sua parola, come ufficiale dell'esercito inglese, che sarebbe tornato.
Come racconta lo storico Richard van Emden, Robert Campbell mantenne la promessa fatta al Kaiser e tornò in Germania. Secondo lo studioso, Campbell sentì che aveva il dovere di mantenere la parola: "Se non torno, nessun altro ufficiale sarà mia di nuovo rilasciato in questi termini".
Ancora più curioso è il fatto che, dopo essere volontariamente tornato al campo di prigionia per mantenere la propria parola, egli cercò di scappare. Insieme a un gruppo di altri prigionieri, passò nove mesi cercando di scavare un tunnel di fuga, e ci riuscì, ma venne ricatturato sul confine olandese. Alla fine della guerra venne però liberato e poté partecipare come stratega alla Seconda Guerra Mondiale.
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