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Il poeta americano Walt Whitman scrisse un romanzo contro l'alcol mentre era ubriaco - ma solo perché aveva bisogno di soldi
Nel 1842, il poeta americano Walt Whitman pubblicò un romanzo a sostegno del movimento della temperanza, chiamato Franklin Evans. L'opera doveva condannare il consumo di alcolici, ma Whitman stesso ammise in seguito di essere imbarazzato dal libro e che lo aveva scritto in tre giorni, soltanto perché aveva bisogno di soldi. Mentre lo scriveva, tra l'altro, era egli stesso sotto l'influenza dell'alcol.

Walter Whitman (1819 – 1892), spesso conosciuto come Walt Whitman, fu un poeta e giornalista americano. Whitman fu tra i poeti americani più influenti, e alcuni dei suoi lavori scatenarono qualche controversia. Foglie d'erba, ad esempio, attirò diverse critiche per i temi sessuali e le descrizioni esplicite (ai tempi definite "osceni") presenti in esso. Tra le altre famose opere di Whitman c'è la celeberrima "O capitano! Mio capitano!".
Whitman fu, a tratti, sostenitore del movimento della temperanza, che negli Stati Uniti puntava a proibire, o scoraggiare, il consumo di alcol. Il dibattito sulla temperanza, ma anche sul proibizionismo, entrò nella politica americana dei secoli XIX e XX. Nel XIX secolo, in effetti, gli Americani bevevano 90 bottiglie di whiskey all'anno.
Uno dei primi lavori di Whitman fu il romanzo Franklin Evans, l'ubriaco. Pubblicato nel 1842, si trattava di un'opera a sostegno della temperanza. Whitman scrisse il romanzo nel momento di massima popolarità del movimento, che tuttavia era pieno di contraddizioni proprio come il romanzo stesso.
Anni dopo, in realtà, Whitman affermò di essere imbarazzato dal libro, definendolo "dannato" e "marcio". Disse di averlo scritto in tre giorni, soltanto perché aveva bisogno di soldi, mentre era egli stesso sotto l'influenza dell'alcol.
