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Nedeljko Čabrinović, l'uomo che fallì l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando e il proprio suicidio nel giro di pochi minuti

Quando sei uomini furono mandati ad assassinare l'Arciduca Francesco Ferdinando d'Austria nel 1914, uno di loro lanciò una bomba e mancò il bersaglio. Così, cercò immediatamente di uccidersi ingoiando una pillola di cianuro e gettandosi nel fiume. Il cianuro era vecchio e gli causò solo una lieve intossicazione, e il fiume era profondo solo 13 centimetri per via dell'estate secca e calda. L'uomo riuscì a fallire sia nell'omicidio sia nel suicidio nel giro di pochi minuti.

Pubblicato il 26/09/2021
Fonte: Wikipedia inglese (link alla fonte principale)

Il 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria, erede al trono austro-ungarico, fu assassinato insieme a sua moglie Sophie dallo studente serbo bosniaco Gavrilo Princip. L'arciduca fu fucilato a distanza ravvicinata mentre attraversava Sarajevo, la provinciale capitale della Bosnia-Erzegovina, annessa formalmente all'Austria-Ungheria nel 1908.

Princip faceva parte di un gruppo di sei assassini bosniaci coordinati da Danilo Ilić. Erano membri di un gruppo di studenti rivoluzionari che sarebbe in seguito diventato famoso come Giovane Bosnia. L'obiettivo politico dell'assassinio era quello di liberare la Bosnia dal dominio austro-ungarico e stabilire uno stato comune slavo meridionale. Come è noto, invece, l'evento è considerato la scintilla che causò la Prima Guerra Mondiale.

La mattina dell'assassinio vennero fatti diversi tentativi prima che i sei rivoluzionari riuscissero a portare a termine la missione. L'arciduca passò per la città insieme ad un corteo di automobili. Gli assassini di Ilić erano armati di bombe e pistole, e almeno tre attentati si rivelarono fallimentari. L'ultimo fu quello di Nedeljko Čabrinović, piazzato lungo la strada sul fiume Miljacka.

Armato di bomba, Čabrinović tentò un attentato dinamitardo alle 10.10, quando l'automobile di Francesco Ferdinando gli si approssimò. Il detonatore, però, fece esplodere la bomba troppo tardi, quando si trovava sotto la macchina successiva. L'esplosione lasciò un cratere dal dietro di 30 centimetri e ferì una ventina di persone.

Fallita la missione, Čabrinović ingoiò una pillola di cianuro per evitare di essere catturato vivo, e saltò nel fiume. Ma anche il suicidio fallì: il cianuro era vecchio e gli indusse soltanto il vomito, e il fiume era poco profondo. L'estate, calda e secca, ne aveva ridotto la profondità a soli 13 centimetri.

La polizia tirò Čabrinović fuori dal fiume: l'attentatore fu pestato dalla folla prima di essere preso in custodia.

L’assassinio a Sarajevo dell’Arciduca Francesco Ferdinando erede al trono d’Austria, e di sua moglie.
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