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Il gioco “Monopoli” era stato inizialmente inventato per ammonire le persone sui pericoli e le disuguaglianze create dal capitalismo

Pubblicato il 08/07/2018
Una “leggenda” americana vuole che l’inventore del Monopoli, celeberrimo gioco da tavolo che tutti quanti abbiamo imparato ad amare (o ad odiare), sia stato Charles Darrow. Egli, infatti, ha venduto una versione del gioco del Monopoli ai Parker Brothers, facendo milioni, anche se l’idea non era sua.

Elizabeth Magie, Lizzie per gli amici, era una coraggiosa donna progressista di Washigton DC. All’alba del XX secolo, riteneva che i problemi introdotti nella società dal capitalismo, sempre più galoppante, fossero spaventosi. Notte dopo notte, dopo aver finito di lavorare come stenografa, Lizzie sedeva a casa sua, disegnando e ridisegnando, pensando e ripensando. Voleva un gioco da tavolo che riflettesse le sue visioni politiche progressiste. Null’altro.
Ogni sera Lizzie teneva anche discorsi per illustrare le sue convinzioni, ma sentiva che non stava raggiungendo abbastanza persone. Ed è per questo che capì di avere bisogno di un nuovo medium, qualcosa di più creativo e interattivo. All’inizio del ventesimo secolo, i giochi da tavolo erano molto di moda nelle case della middle-class americana.

L’idea di Lizzie prese corpo in quello che si chiamò Landlord’s Game (il gioco dei possidenti terrieri).
“È una dimostrazione pratica del sistema attuale di accaparramento dei terreno, con i risultati e le conseguenze del caso” scrisse.
Il Landlord’s Game era caratterizzato da soldi, transazioni e proprietà, come il Monopoli che tutti conosciamo. I soldi potevano essere prestati, e le tasse dovevano essere pagate. Fu anche il primo gioco ad avere un percorso circolare intorno alla board.
In un angolo c’erano la Casa dei Poveri e il Parco Pubblico, e in un altro c’era la Prigione. Un altro angolo – quello che oggi è stato ridotto al semplice “Via” – conteneva l’immagine di un globo: un omaggio all’eroe che ispirava le idee di Lizzie, l’economista Henry George. Le sue idee, di lasciare il flagello della tassazione ai ricchi proprietari terrieri, ispirarono l’intero gioco.
“Il lavoro sulla madre terra produce i salari”. Ognuno deve avere il diritto di appropriarsi interamente del prodotto del proprio lavoro.

L’obiettivo di Landlord’s Game, da cui poi derivò il Monopoli, era di far prendere atto del naturale istinto alla competizione. Lizzie creò due serie di regole: in una, quella monopolista, lo scopo era (appunto) quello di creare monopoli e di schiacciare gli avversari; nell’altra, quella anti-monopolista, tutti erano ricompensati quando veniva creata ricchezza.

Come sappiamo, soltanto una delle due serie di regole ha catturato il pubblico del ventesimo secolo.


Prima bozza del Monopoli
United States Patent and Trademark Office


Prima versione del Monopoli
Tom Forsyth

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