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La storia di come nacque Stranger Things

Stranger Things venne rifiutato tra le 15 e le 20 volte da diversi altri network prima che Netflix decidesse di produrlo

Pubblicato il 20/08/2019
I Duffer Brothers, gemelli, sono diventati registi di successo grazie alla ormai celeberrima serie Stranger Things. Loro sono nati a metà degli anni '80, e sono cresciuti giocando a Magic The Gathering più che a Dungeons and Dragons. Nonostante ciò, hanno ambientato Stranger Things negli anni '80 con una tale maestria da rendere l'ambientazione autentica senza essere distraente.
La serie, per chi non la conoscesse, racconta la storia di una piccola cittadina dell'Indiana che reagisce alla notizia della sparizione di un bambino, mentre una ragazza scappa da una struttura militare. Si apre poi un portale oscuro e fantastico su un'altra dimensione.

Fu un grande successo per i gemelli Duffer. Prima di allora, avevano scritto e diretto soltanto il thriller Hidden e qualche episodio di Wayward Pines, nel 2015.
La prima ispirazione per la trama di Stranger Things venne da Prisoners, il film del 2013 con Hugh Jackman, su un uomo che cerca la figlia scomparsa. Il loro pensiero fu: "Non sarebbe più bella una versione in otto ore da trasmettere sulla HBO o su Netflix?"
Così hanno iniziato a parlare di un'ipotetica trama su una persona scomparsa. L'idea era aggiungere qualcosa delle loro sensibilità bambinesche, e così hanno cominciato a pensare a un mostro mangia-persone.
Poi la discussione si è spostata sui bizzarri esperimenti che si diceva avessero luogo durante la Guerra Fredda, in particolare il progetto MKUltra, un programma di controllo della mente che la CIA condusse tra gli anni Cinquanta e i Settanta.
È questo che li portò ad ambientare la serie nel 1983, focalizzando però la narrazione sugli aspetti fantasy. "Volevamo che l'aspetto sovrannaturale avesse un fondamento scientifico" racconta Matt. "Il fatto che il mostro non venga da un dominio spirituale e non sia connesso alla religione lo rende più spaventoso. Non credo nei fantasmi, ma credo negli alieni e nelle dimensioni parallele".
Dopo aver iniziato il primo copione di Stranger Things, non avrebbero mai pensato di avere una chance con Netflix. Anzi, Matt stima di essere stato respinto, insieme al fratello, tra le 15 e le 20 volte, da diversi networks. Altri produttori esecutivi erano perplessi all'idea che i protagonisti fossero bambini, anche se lo show era inteso per un pubblico adulto. Ma Matt era convinto che fossero due le cose davvero innovative della serie: la presenza di personaggi bambini e l'elemento oscuro e sovrannaturale. Togliendone uno, non sarebbe rimasto niente. E la sua visione era corretta. Alcuni suoi contatti la condividevano, e aiutarono i gemelli ad aprire un canale di comunicazione con Netflix.
Fu un successo, e vennero avviati i casting. Immaginate l'emozione degli autori quando iniziarono le audizioni, durante le quali i giovanissimi attori leggevano alcune battute di Stand by Me.

La bellezza dello show è il bilanciamento di elementi horror e fantascientifici da una parte, come quelli di Alien, con quelli di un'avventura alla Goonies. La scommessa dei gemetti Duffer venne vinta alla grande. Lo show oggi è il più grande successo di Netflix.


Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America

Stranger Things
Netflix

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