WORLD OPEN NEWS
-
Mondo
Giappone - Russia - Germania - Danimarca - Svizzera - India - Cina - Australia - Francia - Norvegia - New York - Dubai
Storia
Aztechi - Età Vittoriana - Seconda Guerra Mondiale
Piante e animali
Fiori - Alberi - Gatti - Cani - Mucche - Corvi - Aquile - Ricci - Elefanti - Lupi - Pinguini - Panda - Meduse - Koala - Leoni - Delfini - Gufi - Polpi - Scoiattoli - Pipistrelli - Ragni
Personaggi
Ernest Hemingway - Gengis Khan - J. K. Rowling - Ryan Reynolds - Nikola Tesla
Cibo
Birra - Pizza - Caffè
Pirati - Regina Elisabetta - Harry Potter - Gay e omosessualità
La scoperta accidentale della Saccarina, il primo dolcificante artificiale della storia
Una sera Constantin Fahlberg, chimico della Johns Hopkins, corse a cenare dopo una lunga giornata passata in laboratorio e dimenticò di lavarsi le mani, sulle quali erano rimaste tracce dei composti su cui aveva lavorato. Mangiando un pezzo di pane, lo trovò insolitamente dolce, e fu così che scoprì la Saccarina, il primo dolcificante artificiale della storia.

La Saccarina è stato il primo dolcificante artificiale della storia. Tra le 200 e le 700 volte più dolce dello zucchero granulato, è caratterizzata da un retrogusto leggermente amaro e metallico (che, a dirla tutta, non tutti trovano piacevole).
La Saccarina venne scoperta nel 1879 per caso, dal chimico tedesco Constantin Fahlberg, che lavorava alla Johns Hopkins University per il professore Ira Remsen. Constantin Fahlberg, 7 anni dopo, raccontò la sua scoperta in un'intervista pubblicata su Scientific American. La definì come "parzialmente un caso, parzialmente uno studio". Fahlberg lavorava da tempo su composti chimici legati al catrame di carbone, e aveva fatto una serie di scoperte scientifiche che fino a quel momento erano state, a detta sua "di nessun valore commerciale".
"Una sera ero così immerso nel suo lavoro che dimenticai la cena fino a una tarda ora, e quindi corsi a mangiare senza fermarmi a lavarmi le mani" disse Fahlberg. "Mi sono seduto, ho spezzato un pezzo di pane e me lo sono portato alle labbra. Aveva un sapore incredibilmente dolce". Si sciacquò la bocca e si pulì con un tovagliolo, soltanto per scoprire che anche quello era stranamente dolce. Poi bevve un sorso dal suo calice, posando la bocca proprio dove le sue dita lo avevano toccato. "L'acqua sembrava sciroppo".
Fahlberg capì di essere lui la causa di questa strana dolcezza, e si "assaggiò" il pollice. Capì di aver scoperto una sostanza, legata al catrame di carbone, ben più dolce dello zucchero stesso. Si alzò immediatamente, lasciando la cena lì dove era, e tornò al laboratorio, assaggiando il contenuto di ogni provetta. "Fortunatamente per me, nessuna conteneva acidi o sostanze velenose" commentò il chimico, forse romanzando un pochino la vicenda.
"Una delle provette conteneva una soluzione impura di saccarina. Da allora, ci lavorai per settimane e mesi fino a determinarne l'esatta composizione chimica, le sue caratteristiche e le reazioni, e i modi migliori per produrla, da un punto di vista scientifico e commerciale".
Constantin Fahlberg raccontò che non tutti videro fin da subito il potenziale delle sue ricerche, soprattutto tra i suoi colleghi. "Molte persone lo considerarono uno scherzo e altre, più scettiche, dubitarono che avessi davvero fatto la scoperta". Altre ancora dissero che il lavoro non aveva alcun valore pratico.
Non appena il pubblico venne a conoscenza della saccarina, però, il valore pratico fu evidente. Il successo commerciale della sostanza fu notevole, e Constantin Fahlberg poté fondare un'azienda di successo.
