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Nella caverna Actun Tunichil Muknal, nel Belize, si possono ammirare i resti dei sacrifici umani dei maya
Nelle profondità della caverna Actun Tunichil Muknal, nel Belize, si possono trovare i resti dei sacrifici umani rituali compiuti dai maya più di mille anni fa. Per raggiungere quella parte della caverna bisogna nuotare e guadare su per il fiume della grotta e camminare lungo un percorso pieno di grossi massi. Tra i molti scheletri che si possono osservare, c'è la "fanciulla di cristallo", il cui scheletro è così calcificato da scintillare.
Scoperta nel 1989, la caverna Actun Tunichil Muknal si trova nella giungla all'interno della Riserva Naturale delle Montagne Tapir, nel Belize. Per raggiungere la grotta, bisogna camminare per almeno un'ora nella giungla, guadando lungo fiumi poco profondi. La grotta Actun Tunichil Muknal, spesso chiamata "ATM" per brevità, è accessibile soltanto a nuoto.
Dentro la grotta c'è da affrontare almeno un altro kilometro di guado e un kilometro e mezzo di cammino, attraverso grossi massi e stanza cavernose (una delle quali conosciuta come "La Cattedrale"). Una volta raggiunta la parte più profonda del sistema di caverne, però, si può ammirare un tesoro di inestimabile valore storico. Lì, infatti, giacciono gli scheletri lasciati dai sacrifici rituali effettuati dai maya più di mille anni fa.
Ci sono scheletri di tutte le età: anche quello di un bambino di un anno. Quattro degli umani sacrificati erano infanti sotto i tre anni, ma c'è anche un bambino di sette anni e un ragazzo di 15 (che sembra essere stato legato prima di venire ucciso), un 20enne e numerosi adulti tra i 30 e i 45 anni.
Quasi tutti vennero uccisi da un colpo secco alla testa, e alcune delle vittime hanno il teschio completamente fratturato. È difficile datare con precisione gli scheletri (sono stati tutti essenzialmente cementati dalla calcite al pavimento della caverna), ma le ceramiche trovate sul posto risalgono a un periodo compreso tra il 700 e il 900 d.C.: quasi sicuramente, anche i sacrifici risalgono ad allora.
Uno degli scheletri più notevoli è la "Fanciulla di Cristallo", un ragazzo di 17 anni (un tempo ritenuto erroneamente una femmina, a causa della piccola statura). Lo scheletro ha un posizionamento molto particolare e due vertebre fratturate. I ricercatori credono che questa persona possa essere morta in una maniera particolarmente violenta prima di venire gettata a terra. Il corpo è rimasto lì per almeno 1100 anni, un periodo così lungo, in effetti, che è completamente calcificato. Le ossa scintillano ed è questo che ha conferito allo scheletro il suo soprannome.
Non è ben chiaro in quali circostanze venivano effettuati i sacrifici, ma c'è chi crede che fossero dedicati al dio della pioggia Chac, o forse agli dèi dell'aldilà. Un'altra teoria suppone che le vittime fossero ritenute streghe (forse perché affette da qualche malattia mentale), e che fosse necessario lasciarle nel profondo della caverna per assicurarsi che i loro spiriti rimanessero intrappolati lì.
Vista l'inaccessibilità della caverna, nonché la massiccia calcificazione dei resti, molti degli scheletri sono perfettamente preservati. Quasi tutto rimane, oggi, come i maya l'avevano lasciato.
Il nome Actun Tunichil Muknal si può tradurre come "Caverna del Sepolcro di Cristallo", ma gli abitanti del luogo la conoscono come "Xibalba", come l'aldilà dei maya. Si credeva, infatti, che la caverna fosse uno degli ingressi per l'aldilà, un luogo celato nelle profondità terrestri e pieno di fiume di sangue e scorpioni. Lo Xibalba era il dominio degli dèi della morte maya, a volte chiamati "demoni": 12 divinità che erano responsabili di diverse malattie, del dolore e della paura.