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Il ladro che si è fatto scoprire depositando i soldi nella stessa banca da cui li aveva rubati
Il primo grande furto in banca degli USA, nel 1798, avvenne in Pennsylvania. Il ladro, dopo aver rubato l’equivalente di 3,2 milioni di dollari odierni, è stato catturato perché ha iniziato a depositare i soldi rubati nella stessa banca
Fonte:
Ozy.com, The Vintage News
(link alla fonte principale)
È una storia lunga, e per certi versi molto divertente.
È la storia del primo grande colpo in banca degli USA. Fondata nel 1793, la banca di Pennsylvania è stata una delle prima grandi banche americane. Il primo settembre 1798, soltanto cinque anni dopo la sua fondazione, oltre 162.000$ (l’equivalente di 3,2 milioni di dollari di oggi) sparirono dalla banca. Non si trattò di una rapina, perché non ci fu alcun segno di scasso. Il ladro aveva la chiave.
Di recente, un baldo fabbro 29enne inglese, di nome Pat Lyon, aveva realizzato per la banca una serie di porte di ferro e di serrature inattaccabili.
Non ci volle molto, quindi, per accusare il fabbro di furto. Le autorità lo cercarono in lungo e in largo, ma si scoprì che era fuggito.
Peccato che la sua fuga non aveva niente a che vedere con il furto in banca. Anzi, proprio la notte del furto, Pat Lyon era già a 150 miglia di distanza. Il fabbro era fuggito per evitare l’epidemia di febbre gialla che era scoppiata quell’estate, rifugiandosi in Delaware. Quando Lyon sentì la notizia del furto nella sua banca, corse a casa per chiarire la sua posizione. Egli stesso aveva dei sospetti su chi potesse essere il colpevole.
Ma il fabbro venne gettato in prigione, in una cella infestata da ratti e contaminata da – ahimè – febbre gialla. In tutto questo, va ricordato, il fabbro aveva in realtà un alibi di ferro (chiediamo scusa per il gioco di parole).
“Ho scoperto che ero nelle mani di persone che non erano proprio le più intelligenti della specie umana” scrisse.
Per fortuna, i veri colpevoli del furto non erano molto svegli neanche loro. Isaac Davis, un giovane carpentiere, che aveva compiuto il colpo con l’aiuto di Thomas Cunningham, portiere della banca, iniziò a depositare grosse somme di denaro nella stessa banca da cui l’aveva rubato.
Paradossalmente, i colpevoli non passarono neanche un giorno in prigione, visto che confessarono immediatamente e restituirono tutto il denaro. Ma Pat Lyon non ne fu troppo contento. Scrisse un libro delle sue memorie, non poco amareggiato, dal titolo: “ Narrative of Patrick Lyon Who Suffered Three Months Severe Imprisonment in Philadelphia Gaol on Merely a Vague Suspicion of Being Concerned in a Robbery of the Bank of Pennsylvania With His Remarks Thereon.”.
(Storia di Patrick Lyon, che patì tre mesi di dura prigionia nel carcere di Philadelphia per appena un vago sospetto sul suo coinvolgimento in una rapina alla Banca della Pennsylvania – e le sue osservazioni in merito)
Fece causa allo stato e vinse 12.000$, l’equivalente di 250.000 $ odierni. Il suo business fiorì e l’uomo fece fortuna.
Il dipinto che fece commissionare serve per ricordare ai posteri l’ingiustizia sopportata.
“L’orrore di soffrire per una colpa di un altro” scrisse “soltanto un uomo innocente può provarlo”
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