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L'antico linguaggio fischiato di Evia che permetteva ai pastori di comunicare a lunghissime distanze
Da almeno 2000 anni a questa parte i pastori e i contadini di Antia, un villaggio sull'isola greca di Evia, usano un complesso e misterioso linguaggio chiamato Sfyria. Esso si basa unicamente sui fischi e permette di comunicare da grandi distanze. Sono rimaste soltanto sei persone in grado di parlarlo.

Fin dai tempi antichi, i pastori e i contadini che vivevano sui monti, in zone poco popolate, hanno cercato dei modi efficaci per comunicare a distanza. Uno di questi consiste nelle lingue fischiate: si conoscono almeno 70 gruppi umani che usano questa modalità. Tra questi c’è quello dell’isola di Evia: nel villaggio di Antia, da almeno 2000 anni, si “parla” un linguaggio fischiato chiamato sfyria, che somiglia al canto degli uccelli.
Si tratta di uno dei linguaggi più rari al mondo, ed è a rischio di estinzione in quanto soltanto sei persone sono in grado di intrattenere una conversazione utilizzando questa misteriosa forma di comunicazione. Nei secoli, soltanto pastori e contadini sapevano parlare in sfyria, e ognuno di loro tramandava questa competenza ai figli.
Negli ultimi decenni, però, la popolazione di Antia è scesa considerevolmente, da 250 a 37 individui. Nessuno ricorda, ad oggi, come o perché nacque lo sfyria, ma il nome deriva dalla parola greca sfyrizo, che significa “fischio”. Alcuni ritengono che possa essere nato dai soldati persiani che cercarono rifugio tra le montagne di Evia 2500 anni fa. Altri, invece, ipotizzano che si sia sviluppato in età bizantina per comunicare segretamente riguardo alle minacce dei villaggi vicini o dei pirati. Alcuni pensano che possa risalire ai tempi dell’antica Atene.
Lo sfyria è stato rivelato al mondo soltanto nel 1969, quando un aeroplano si schiantò sulle montagne dietro Antia. Mentre l’equipaggio cercava il pilota disperso, udì i fischi emessi dai pastori e rimase incantato. I messaggi possono viaggiare fino a 4 chilometri di distanza nelle valli.
