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Negli anni ’60 la programmazione informatica era un “lavoro da donne”

Negli anni ’60 la programmazione informatica era un “lavoro da donne”. La premessa era che la pianificazione e l'attenzione necessaria per programmare erano le stesse che servono per organizzare una cena.

Pubblicato il 21/06/2018
Oggi, lo stereotipo del programmatore lo vuole come maschio, “nerd” e tendenzialmente asociale. Ma questo stereotipo dimentica la storia di questo lavoro, che negli anni ’60 (in America) era un campo prettamente femminile.
Come scrive Brenda D. Frink su Gender News:
“Negli anni ’60 la programmazione dei computer era una scelta di carriera naturale per giovani donne intraprendenti. Persino l’influente magazine Cosmopolitan spingeva le sue lettrici a considerare una carriera in programmazione. In un articolo chiamato “Le Ragazze del Computer”, la rivista riteneva che ci fossero molte opportunità per le ragazze, in quel campo.”
Secondo la scienziata Grace Hopper la programmazione era come pianificare una cena.
“Bisogna avere un piano e organizzare ogni cosa, affinché sia pronta quando ti serve. Le donne sono ‘naturali’ come programmatrici.”

donne programmatrici negli anni 60

Un grande esempio di programmatrice è Margaret Hamilton, che scrisse il codice che portò l’uomo sulla luna.
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