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Gli Yakhchal, le antiche costruzioni persiane che preservavano il ghiaccio nel deserto

Già nel 400 a.C., gli antichi ingegneri persiani costruivano gli Yakhchal. Erano delle "ghiacciaie": grazie a spesse pareti termoisolanti e ad un sistema di ventilazione che spingeva l'aria calda fuori dalla cima, potevano conservare il ghiaccio anche nell'estate del deserto.

Pubblicato il 20/06/2018
Yakhchal significa letteralmente “fossa del ghiaccio”. È un tipo di costruzione antica, che risale alla Persia del IV secolo a.C.
Gli yakhchal (persiano: یخچال‎‎) venivano costruiti in quello che è l’attuale Iran, e avevano una funzione fondamentale e sorprendente: conservare il ghiaccio e il cibo, anche nella calda estate del deserto.
Molte di queste strutture sono in piedi ancora oggi, anche dopo diversi secoli.

Il ghiaccio veniva trasportato in inverno dalle montagne, in grossi blocchi. Il vano in cui veniva conservato era ampio, fino a 5000 metri quadrati, ed era sottoterra. Alla base, uno yakhchal ha pareti di oltre due metri, di un materiale detto sārūj. Il sārūj è dotato di alta resistività termica, ottenuto attraverso un impasto di sabbia, argilla, albume d'uovo, lime, pelo di montone e cenere, in proporzioni ben precise.

Il ghiaccio era usato per rinfrescare i cibi durante le torride giornate estive e per preparare sorbetti e faludeh o pālūdeh (persiano: پالوده‎‎), un tradizionale dolce persiano ghiacciato. L’aria veniva raffreddata grazie ad un sistema di torri del vento.

Tra le altre cose, il ghiaccio veniva usato per preparare sorbetti e altri dolcetti ghiacciati, che rinfrancavano i persiani nel calore torrido dell’estate.



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