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Henry “Box” Brown, lo schiavo che si "spedì" verso la libertà
Henry “Box” Brown fuggì dalla schiavitù nel sud degli USA “spedendosi” verso la libertà. I suoi amici lo impacchettarono in una scatola e lo inviarono a Philadelphia, camuffandolo da merce. Sopravvisse, e iniziò a lavorare come mago.
Fonte:
Biography.com
(link alla fonte principale)
Brown scrisse due autobiografie per raccontare la sua storia, ma anche per approfittare della buffa e curiosa vicenda per avere un po’ di visibilità. Divenne attore a Boston, e in seguito mise in imbarazzo il movimento abolizionista perché non ricomprò la famiglia in North Carolina quando ebbe l’opportunità di farlo. Invece, l’uomo scappò in Inghilterra, quando il Fugitive Slave Act del 1850 minacciò di fargli perdere nuovamente la libertà. Là conobbe la sua seconda moglie, ed ebbe una figlia, per poi proseguire la carriera nel mondo dello spettacolo diventando un mago.
La sua storia è quella di un uomo dal dubbio carattere, ma dalle risorse e dalla creatività notevoli: fu capace di reinventarsi completamente e di ricominciare da capo dal nulla. Non sappiamo cosa lo spinse a fare alcune delle scelte che fece. La sua storia, però, si è potuta scrivere perché era un uomo libero. Sogniamo un mondo in cui ogni uomo possa avere la massima libertà possibile per poter scrivere la propria.
(immagini: Pubblico Dominio via Wikimedia)
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