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Nelle grotte di Mogao, in Cina, venne rinvenuto il più antico libro stampato del mondo

Agli inizi del 1900, in Cina, è stata scoperta una grotta murata contenente 1100 antichi rotoli di canapa, antichi dipinti su seta e carta e 15000 testi provenienti da tutto il mondo. Situata tra le cosiddette "Grotte di Mogao", la grotta era stata murata nell'XI secolo e conteneva anche il più antico libro mai stampato, una copia del Sutra del Diamante risalente all'868.

Pubblicato il 24/08/2021
Fonte: Wikipedia inglese (link alla fonte principale)

Le Grotte di Mogao si trovano lunga la Via della Seta, nei pressi di Dunhuang, nella provincia cinese di Gansu. Si tratta di un sorprendente sistema di templi scavati nella roccia, in una rupe lunga 1600 metri. In tutto, le grotte sono centinaia, se non addirittura migliaia. Sono infatti anche conosciute come "Grotte dei Mille Buddha" (千佛洞 qiānfó dòng), per via della leggenda sulla loro fondazione.

Le Grotte di Mogao contengono alcuni dei più straordinari esempi di arte buddhista mai rivenuti: sono stati rinvenuti artefatti risalenti a un periodo di storia che copre 1000 anni. In particolare, all'inizio del XX secolo, è stata trovata una stanza rimasta murata per quasi mille anni: in essa c'erano tesori dal valore inestimabile.

Una foto della Grotta 16. L'ingresso alla Grotta 17, anche chiamata la Grotta Biblioteca, è sulla destra

La leggenda sulla fondazione delle Grotte di Mogao

Secondo la leggenda, nel 366 un monaco buddhista di nome Lezun ebbe la visione di mille Buddha. Il monaco convince un ricco pellegrino della Via della Seta a fondare un tempio. Nei secoli, molti altri si aggiunsero al primo, finché – si dice – non furono più di mille.

Nei templi delle Grotte di Mogao sono stati realizzati archivi per testi e documenti di vario tipo. Nel periodo compreso tra il IV e il XIV secolo, i monaci di Dunhuang raccolsero diversi manoscritti occidentali. Inoltre, le pareti delle grotte sono coperte di affreschi di ogni tipo: i pellegrini della Via della Seta si fermavano per lasciare un'offerta e per pregare, e alcuni di loro vollero decorare le Grotte dei Mille Buddha. Ad oggi, gli affreschi coprono una superficie di oltre 42mila metri quadrati.

Man mano che il sistema di grotte crebbe, i monaci buddhisti trovarono in esso la possibilità di condurre una vita austera e tranquilla. L'isolamento poteva portarli più facilmente all'illuminazione, e i dipinti aiutavano a meditare, ma anche a mostrare agli analfabeti le storie e le credenze buddhiste. Nel XI secolo, però, le grotte vennero murate. A quel punto, infatti, erano colme di vecchi manoscritti, in gran parte inutilizzabili.

Un affresco risalente alla dinastia Tang (618-907), sul muro a sud della Grotta 57

La riscoperta del tesoro delle Grotte di Mogao

All'inizio del 1900 il taoista cinese Wang Yuan-lu si insediò in alcuni dei templi di Dunhuang. Scoprì che dietro ad uno dei muri c'era un corridoio che portava ad una caverna piena di antichi manoscritti, databili ad un periodo compreso tra il 406 e il 1002. Quella che sarebbe in seguito nominata Grotta 17, o Grotta Biblioteca, conteneva circa 1.100 antichi rotoli di canapa cinesi e tibetani, antichi dipinti su seta e carta e molte figure di Buddha. Inoltre, più di 15.000 tra libri e testi furono trovati nelle vicinanze: tra questi c'era persino un libro di preghiere ebraiche, che conferma che i pellegrini potevano lasciare un omaggio nelle grotte.

Nel 1910 gli archeologi di tutto il mondo vennero a conoscenza della scoperta, e prelevarono molti dei manoscritti. Una buona parte venne mandata a Pechino, mentre quelli tibetani restarono in loco. L'archeologo inglese Aurel Stein portò via 7000 artefatti, oggi conservati al British Museum. La scoperta più sorprendente è una copia del Sutra del Diamante risalente all'868, il più antico testo a stampa del mondo.

 Il giovane Sakyamuni si taglia i capelli mentre gli inservienti guardano. Inchiostro su seta risalente alla dinastia Tang (618-907 d.C.)
Cina,
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