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Ernest Hemingway e le paranoie (fondate) sull'FBI che lo pedinava

Ernest Hemingway esprimeva spesso la paura di essere controllato dall’FBI, ma i suoi amici la ritenevano una paranoia. Diversi anni dopo la sua morte, l’FBI ha rivelato un file che mostrava che lo scrittore era sotto stretta sorveglianza: gli agenti lo avevano seguito e avevano intercettato le sue telefonate per 20 anni

Pubblicato il 02/12/2018
Per anni si è cercato a lungo di capire come mai il celebre scrittore Ernest Hemingway (che ebbe una vita abbastanza turbolenta) si tolse la vita, sparandosi nella sua casa in Idaho mentre sua moglie Mary dormiva.
Bisogna dire che Hemingway soffriva di depressione, e forse anche di un disturbo di personalità. Ma c’è un altro fatto che, per lungo tempo, non è stato preso in considerazione, e potrebbe aver contribuito.

Gli amici e i collaboratori dello scrittore hanno riportato che, durante gli ultimi anni della sua vita, Hemingway era convinto di essere sotto sorveglianza da parte dell’FBI di J Edgar Hoover, che sospettava che lo scrittore avesse legami con Cuba.
Il suo amico AE Hotchner sostiene che questo ha contribuito in modo sostanziale alla scelta del suicidio, e ha il rimorso di aver – lui come altri – liquidato troppo presto le preoccupazioni di Ernest come allucinazione paranoide.
A novembre del 1960, Hotchner è andato a trovare gli Hemingway in Idaho, e lo scrittore si comportava stranamente. Quando Ernest e un amico lo accolsero in stazione, il primo era agitato e preferì non fermarsi al bar di fronte alla stazione, come facevano di solito, ma ripartire subito per la città.
“I federali ci seguono”
L’altro amico confermò che una macchina li aveva seguiti per un bel pezzo, prima.
E Hemingway disse di come essi avevano messo cimici ovunque, e controllassero telefono e posta.
L’ultima sera della visita di Hotchner, Hemingway vide due uomini al bar del ristorante, e disse che li aveva riconosciuti essere due agenti.

Ma questi episodi vennero seguiti dall’ospedalizzazione dello scrittore alla Mayo Clinic, in Minnesota, dove ricevette la terapia elettroconvulsiva. Questo contribuì a convincere i suoi amici che Hemingway soffrisse di quello che oggi gli psicologi chiamano delirio di riferimento, o di delirio di persecuzione.

Ma non era così. Negli anni ’80 l’FBI ha rilasciato dei file che dimostrarono il loro forte interesse in Hemingway e nelle sue attività, tra cui i suoi tentativi di creare un network segreto anti-fascista di spionaggio.
Il file era corposo, con più di 120 pagine, 15 delle quali nascoste per motivi si sicurezza nazionale.
Hotchner, in seguito a queste rivelazione, si chiede con rimpianto quanto questi fatti possano aver aggravato la situazione di un uomo dalla salute mentale poco stabile come Hemingway.

Ernest HemingwayErnest Hemingway
(foto: Pubblico Dominio via Wikimedia)
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