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Alla morte, i necromoni emessi dagli squali mettono in allarme ogni altro squalo della zona, che fuggirà immediatamente
Alla morte, gli squali emettono delle sostanze chiamate necromoni, che avvisano tutti gli squali nelle vicinanze del potenziale pericolo. Nel 2000, un'orca ha ucciso un Grande squalo bianco nei pressi delle Isole Farallon (California). Il segnale chimico di "allarme" ha fatto sparire ogni singolo squalo nelle vicinanze. Uno squalo bianco, che era stato taggato con un trasmettitore satellitare, è stato registrato immergersi immediatamente ad una profondità di 500 metri, per poi nuotare fino alle Hawaii senza mai guardarsi indietro.
Il grande squalo bianco ha ben poco da temere, se non altri squali bianchi. Ma c'è un altro animale che riesce a terrorizzarlo: l'orca assassina.
Nel 2009, uno studio ha studiato gli squali delle isole Farallon, mentre questi erano intenti a cacciare le foche locali. Tutti i 17 squali taggati si sono volatilizzati non appena delle orche hanno iniziato a nuotare nei pressi delle isole. Nel giro di 8 ore, tutti gli squali erano scomparsi, e la localizzazione satellitare li ha individuati in acque molto distanti. Per un mese, inoltre, quasi nessuno degli squali era tornato nei pressi delle Farallon.
Le orche sono un gran problema per i grandi squali bianchi: le due specie hanno una dieta simile e competono per il cibo. Le orche assassine tendono tuttavia ad aggredire e mangiare anche gli squali stessi. In particolare, adorano nutrirsi dei loro fegati, particolarmente grossi e nutrienti. Non appena uno squalo viene ucciso, tuttavia, tutti gli altri ricevono un potente segnale di allerta che li induce a scappare con una velocità sorprendente.
È stato osservato nel 1997, sempre nelle isole Farallon: la sostanza rilasciata dalla carcassa dello squalo, detta necromone, ha spinto tutti i co-specifici ad abbandonare quello che era un eccezionale territorio di caccia. Un evento simile è avvenuto nel 2000: ben 100 squali sono spariti non appena colta la traccia rilasciata dalla carcassa.
Nel 2000, in particolare, uno squalo (taggato con trasmettitore satellitare) si è immerso ad una profondità di 500 metri per poi nuotare fino alle Hawaii senza mai guardarsi indietro.
Il fatto che uno squalo in decomposizione sia in grado di mettere in allarme gli altri è stato per lungo tempo un aneddoto popolare. Più di recente, però, la traccia chimica è stata studiata ed identificata: si tratta dei necromoni. Uno studio ha permesso di osservare che il necromone è in grado di interrompere immediatamente il comportamento alimentare degli squali, in meno di 1 minuto, portando poi ad una evacuazione temporanea della zona da parte di tutti gli esemplari.
A quanto pare, il necromone è una soluzione ricca di amminoacidi e di altri prodotti della putrefazione. Sembra che il composto chimico più importante per la risposta di allarma sia da rintracciare negli amminoacidi o in questi altri prodotti, ma occorrono ricerche più accurate per identificare la sostanza chiave.