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Mark Hamill impersonò Luke Skywalker per esaudire l'ultimo desiderio di un bambino che voleva conoscere il personaggio
Nel 2017, un bambino affetto da una malattia incurabile voleva incontrare il personaggio di Luke Skywalker. Il suo stato mentale era talmente deteriorato da non riuscire a distinguere realtà e finzione. Mark Hamill, che interpreta il personaggio, si è offerto di vestirsi da Luke Skywalker e di incontrare il bambino. È rimasto con lui per ore, rispondendo a tutte le sue domande come avrebbe fatto Luke.
Mark Hamill è conosciuto da molte persone per aver interpretato il personaggio di Luke Skywalker nella saga di Guerre Stellari (Star Wars). Ma c’è una famiglia in particolare che non dimenticherà mai l’attore e la sua bontà. Il figlio di Joe Sikorra, infatti, era affetto da una malattia chiamata morbo di Batten. Di origine genetica, il morbo colpisce il sistema nervoso centrale ed è purtroppo fatale.
Nel 2017, lo sceneggiatore Ed Solomon ha condiviso la storia su Twitter, e si è rivelata talmente commovente da diventare estremamente virale: Hamill ha esaudito l’ultimo desiderio del bambino fingendosi Luke Skywalker ed incontrandolo.
“Quando il figlio di un amico (che era, così tragicamente, sul punto di morire per una malattia incurabile) espresse un desiderio: incontrare Luke Skywalker, spettò a me – l’unica persona che il papà conosceva che lavorava nell’industria del cinema – fare una chiamata” scrisse. “Non conoscendo Mark, chiamai il suo agente e gli spiegai che questo tenero ragazzo guardava Star Wars ogni giorno, e voleva incontrare NON Mark Hamill, ma, piuttosto, il vero PERSONAGGIO che interpretava (lo stato mentale del ragazzo si era alterato a tal punto che non era in grado di capire che Luke è un personaggio di fantasia). A malincuore, l’agente ha detto che avrebbe chiamato Mark, aggiungendo di non sperare nulla. 90 secondi dopo ho ricevuto una chiamata da Mark Hamill che immediatamente disse di sé, e mi diede il suo indirizzo di casa. Non solo incontrò il ragazzo, ma passò ore a rispondere a domande su domande (a volte anche le stesse, ripetute), COME “Luke”. Anche mentre posto questo, ora, mi viene da piangere. È stato compassionevole, gentile e paziente.” [Tradotto fedelmente, cercando di rispettare la punteggiatura originale]