Seguici sui social
Un progetto di
WORLD OPEN NEWS
WORLD OPEN NEWS
Tra gli articoli più letti
Articoli trending su World Open News
Argomenti
-
Mondo
Giappone - Russia - Germania - Danimarca - Svizzera - India - Cina - Australia - Francia - Norvegia - New York - Dubai
Storia
Aztechi - Età Vittoriana - Seconda Guerra Mondiale
Piante e animali
Fiori - Alberi - Gatti - Cani - Mucche - Corvi - Aquile - Ricci - Elefanti - Lupi - Pinguini - Panda - Meduse - Koala - Leoni - Delfini - Gufi - Polpi - Scoiattoli - Pipistrelli - Ragni
Personaggi
Ernest Hemingway - Gengis Khan - J. K. Rowling - Ryan Reynolds - Nikola Tesla
Cibo
Birra - Pizza - Caffè
Pirati - Regina Elisabetta - Harry Potter - Gay e omosessualità
Katherine Johnson, la prodigiosa matematica della NASA che sfidò sessismo e pregiudizio razziale
Quando Katherine Johnson era piccola, amava contare le cose. A soli 10 anni iniziò le scuole superiori. Nel 1961 calcolò la traiettoria per il primo viaggio della NASA nello spazio. Era così precisa nel calcolo che, quando la NASA iniziò ad usare i primi computer, le chiedevano di controllare i calcoli ed assicurarsi che fossero corretti.
Fonte:
Washingtonpost, Wikipedia inglese
(link alla fonte principale)
Per questo, a 10 anni era già pronta per il liceo. Riconoscendo il grande e insolito talento della bambina per la matematica, la famiglia si spese per mandarla al West Virginia State Institute, un college per persone di colore a quasi 150 km di distanza. A soli 14 anni si diplomò, e a 18 prese la laurea alla West Virginia State.
Dopo aver lavorato per qualche anno come maestra, negli anni ’50 iniziò a lavorare come matematica per la National Advisory Committee for Aeronautics (il precursore della NASA).
Nel 1953, così, Katherine Johnson divenne ufficialmente una “computer” (computatrice). Questo era il titolo che l’agenza dava a chi si occupava dei calcoli.
Prima dell’arrivo dei computer, negli anni ’60, la NASA infatti aveva un team conosciuto come “Computer Pool”, che ricopriva un ruolo fondamentale all’interno dell’agenzia. E le donne nere davano un grande contributo al team: furono loro che fornirono i dati matematici per la prime missioni spaziali di successo della NASA, tra cui quella del 1961 di Alan Shepherd e John Gleen.
Katherine Johnson si fece decisamente notare all’interno della NASA. Un giorno, ella venne assegnata temporaneamente a supporto di un team di ricerca tutto maschile. La sua conoscenza nella geometria analitica aiutò a tal punto i suoi colleghi che essi dimenticarono di rimandarla alla sua vecchia postazione. Le barriere razziali e sessiste non vennero mai meno, ma Katherine le ignorò semplicemente. Dotata di grande assertività, chiese di essere inclusa negli incontri editoriali, dove nessuna donna era mai stata. Disse semplicemente che, avendo contribuito anch’essa al lavoro, ne aveva tutto il diritto.
Dal 1958, fino alla pensione nel 1986, la Johnson lavorò sempre nell’ambito della tecnologia aerospaziale. Non solo calcolò le traiettorie per il volo del 1961: la sua abilità di calcolo era tale che, quando la NASA usò per la prima volta un calcolo fatto a computer per l’orbita di John Gleen intorno alla Terra, egli chiese specificamente che lei ne verificasse la correttezza.
Qualche anno dopo, Katherine Johnson contribuì anche all’allunaggio e al recupero, nel 1970, dell’Apollo 13.
tutte immagini da NASA / PD
Non perderti neanche un articolo, seguici su Facebook!
Articolo precedente
L'addetto alle fogne che capitò nel caveau della banca di Inghilterra
Articolo successivo
Brad Pitt e il suo cameo in Deadpool 2