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I talebani distrussero i Buddha di Bamiyan in quanto falsi idoli, ma questo permise di svelare altri reperti
Nel 2001, i talebani hanno distrutto con la dinamite due statue di Buddha risalenti al VI secolo, perché la consideravano idolatria. La distruzione aiutò a rivelare una rete di caverne con affreschi realizzati tra il V e il IX secolo, oltre ad un'altra gigantesca statua di Buddha.
Fonte:
New York Times, Wikipedia inglese
(link alla fonte principale)
Le statue, veri e propri tesori archeologici risalenti a un millennio e mezzo fa, erano espressione dell'arta greco-indiana del Gandhāra. La minore (35 metri di altezza) risaliva al 507, mentre la maggiore (53 metri di altezza) venne terminata nel 554.
Nel marzo del 2001, quando i talebani erano all'apice del potere in Afghanistan, dopo che il loro governo aveva dichiarato che le statue erano idoli da distruggere, le milizie del leader Mullah Mohammed Omar piazzarono degli esplosivi alla base e alle spalle dei Buddha e li rasero al suolo. I governi del mondo ruggirono di rabbia, vedendo nell'atto dei fondamentalisti islamici un orrore che persino Gengis Khan, che aveva saccheggiato la zona nel XIII secolo, si era risparmiato.
Cinque anni dopo, però, dopo che i talebani erano stati scacciati dalle posizioni di potere, si iniziò a discutere della possibilità di ricostruire i Buddha. Nel 2003 le Nazioni Unite avevano dichiarato le rovine di Bamiyan Patrimonio dell'Umanità. Nella valle, 230 kilometri a nord-ovest di Kabul, durante il sesto secolo migliaia di pellegrini si recavano a pregare nei templi e nei monasteri, e a meditare nelle cave di roccia.
L'orribile gesto dei talebani diede in realtà un grande vantaggio agli archeologi, perché permise di accedere più facilmente a nuove zone delle rovine. Fu così che vennero scoperte 50 nuove caverne. In 12 di queste vennero trovati affreschi antichi, risalenti a un periodo compreso tra il V e il IX secolo, forse realizzati da artisti in viaggio sulla Via della Seta.
Venne inoltre scoperta una terza statua gigante di Buddha, probabilmente anticamente sepolta tra le due che distrutte dagli estremisti.
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