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Benjamin Lay: la compassione di uno dei primi abolizionisti d'America

Benjamin Lay era un quacchero statunitense del XVIII secolo, a favore dell'abolizione della schiavitù. Una volta, Lay rapì temporaneamente il figlio di alcuni schiavisti per mostrare loro come si sentivano gli africani quando i loro figli e fratelli venivano venduti oltremare.

Pubblicato il 24/11/2022
Fonte: Wikipedia inglese (link alla fonte principale)

Benjamin Lay (1682 – 1759) è stato un quacchero anglo-americano, noto per essere uno dei primissimi abolizionisti americani. Le sue proteste contro la schiavitù erano drammatiche e fecero di lui un personaggio noto e, ai tempi, controverso. Lay era anche un autore, un contadino, un vegetariano, e un forte sostenitore dei diritti degli animali (in un periodo in cui importavano a pochissimi).

Dopo essere diventato un quacchero, Lay lavorò come marinaio e si trasferì alle Barbados. Lì, testimoniò il terribile trattamento riservato agli schiavi africani: questo lo portò immediatamente ai suoi principi abolizionisti. Dopo essersi stabilito a Philadelphia, le sue posizioni contro la schiavitù lo resero impopolare tra gli altri quaccheri, ma questo non lo fermò. Anzi, pubblicò diversi scritti, tra cui un libro chiamato All Slave-Keepers That Keep the Innocent in Bondage, Apostates, oggi riconosciuto per essere uno dei primissimi lavori nord-americani contro la schiavitù.

L'enorme compassione di Benjamin Lay era rivolta tanto agli umani quanto agli animali. Non mangiava o indossava nulla che potesse comportare la perdita di una vita animale o il lavoro di uno schiavo. Si creava i propri vestiti e coltivava i propri cibi. Aveva delle capre, nutrite con frutti colti dagli alberi, e per i vestiti filava il lino coltivato da lui stesso. Viveva in una caverna in campagna, al cui interno aveva ben due biblioteche, con duecento libri di teologia, storia e poesia.

Quando era alle Barbados, Benjamin Lay aveva visto uno schiavo suicidarsi per evitare di essere colpito dal proprio schiavista. Una scena, questa, che cambiò radicalmente la sua vita. La sua compassione era anche alimentata, parzialmente, dalle sue credenze religiose. Una volta, in inverno, Lay rimase fuori davanti alla porta di un ritrovo quacchero senza vestiti, per mostrare in quali condizioni gli schiavi erano costretti a lavorare.

In un’altra occasione, Lay rapì il figlio di alcuni schiavisti per mostrare come dovevano sentirsi in Africa coloro che vedevano i propri parenti portati via per essere venduti oltremare.

Un dipinto del quacchero Benjamin Lay
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