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L'imprinting, il meccanismo che dà alle anatre la propria identità
Le anatre neonate assumono le caratteristiche del primo animale che vedono. Se il primo animale è un umano, penseranno di essere un umano per tutta la vita. È l’ “imprinting”, l’istinto naturale a seguire la prima cosa che vedono
Fonte:
Wikipedia inglese, The Wildlife Center of Virginia
(link alla fonte principale)
In seguito il fenomeno è stato studiato approfonditamente da un suo discepolo, Konrad Lorenz, uno degli etologi più famosi della storia.
Stiamo parlando dell’imprinting, un meccanismo che ha valenza evolutiva e che si riscontra in diverse specie animali, ma che è particolarmente discusso quando si parla delle anatre.
Lorenz, che studiava le oche, ha dimostrato che un esemplare neonato avrebbe avuto l’imprinting con il primo stimolo in movimento visto, entro un “periodo critico” di 13-16 ore dopo la nascita.
Lo scienziato è infatti spesso raffigurato mentre viene seguito da un gruppo di oche che avevano avuto l’imprinting con lui.
L’imprinting è una forma di apprendimento, che porta un animale ad identificarsi con una determinata specie. Gli uccelli non “sanno” cosa sono, al momento della nascita, ma hanno l’imprinting visivo dei loro genitori durante il periodo critico. Dopo di ciò, si identificheranno per la vita con quella determinata specie.
Si tratta di un meccanismo cruciale per la sopravvivenza, perché permette di seguire l’adulto giusto, e dunque di assicurarsi la sicurezza.
Ma l’imprinting permette anche a un pulcino di capire il comportamento appropriato e le vocalizzazioni della propria specie.
Diverse specie, alcune più di altre, rischiano di avere un imprinting inappropriato. Anche con gli esseri umani. In quel caso, il pulcino si identificherà a vita come un essere umano. Questo può portare a una difficoltà di comunicazione con gli altri uccelli della stessa specie, perché non avranno la stessa postura e le stesse vocalizzazioni.
Ecco un esempio di anatre-fenicottero per capire quanto è potente l’imprinting.
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