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Come nacque WALL-E, da un'idea sull'ultimo robot dimenticato sulla Terra

Mentre si concludeva la produzione di Toy Story nel 1994, l'autore della Pixar Andrew Stanton, durante un brainstorming, chiese ai suoi colleghi: "E se l'umanità dovesse lasciare la Terra, e qualcuno dimenticasse di spegnere l'ultimo robot?". 14 anni dopo, rispose alla propria domanda con il film WALL-E

Pubblicato il 04/07/2019
Ben pochi di voi non avranno mai sentito parlare di WALL-E. Prodotto dalla Pixar per Walt Disney Pictures, è un film fantascientifico d'animazione che ha come protagonista un robottino compattatore di rifiuti. Egli vaga solitaria per una Terra futura, inabitabile, deserta, e non fa altro che pulire immondizia. Rimane solo finché non riceve la visita di una sonda di cui si innamora, e che comincerà a seguire per tutta la galassia.
Il film è stato diretto e scritto da Andrew Stanton, della Pixar. Tra le altre cose, è una critica al consumismo, all'impatto umano sull'ambiente, al rischio di generare una catastrofe globale che porti ad un futuro distopico.

Andrew Stanton concepì WALL-E per la prima volta nel 1994, ben 14 anni prima la sua uscita nelle sale. Toy Story era quasi completato e Stanton iniziò un brainstorming con i colleghi. In questa occasione, tra l'altro, vennero alla luce idee per Alla Ricerca di Nemo, A Bug's Life e Monsters & Co.
A un certo punto, Stanton chiese: " E se l'umanità dovesse lasciare la Terra, e qualcuno dimenticasse di spegnere l'ultimo robot?". La trovava un'idea robusta, con un personaggio semplice da comprendere e capace di destare empatia con il suo lavoro umile. Con il collega Pete Docter, iniziò a sviluppare il film con il titolo di Trash Planet, per due mesi del 1995, ma poi i due ebbero un blocco e Docter decise di dedicarsi a Monsters & Co. Il padre di WALL-E pensò all'idea che il robottino trovasse una pianta, un segno di vita in un mondo deserto, ma poi nacque l'idea di una storia d'amore, necessaria per uscire dalla solitudine. Nel 2002 lo scrittore riprese la stesura del film, mentre finiva Alla Ricerca di Nemo.

WALL-E fu una delle produzioni più complesse della Pixar, perché il mondo e la storia andavano studiati con grande accuratezza. Gli autori studiarono Chernobyl e la città di Sofia, per avere ispirazioni circa il mondo in rovina. Stanton voleva poi delle luci che ricordassero i film di fantascienza della sua infanzia. Pensava che, avendo la Pixar avuto successo nel creare gli ambienti sottomarini di Alla Ricerca di Nemo, poteva aspirare anche ad averlo per WALL-E.
Stanton pensava che uno dei punti forti di un personaggio "neutro", come quello del film, fosse che l'audience era libera di proiettarvi una personalità, come si fa con i bambini e gli animali domestici.
Gli animatori visitarono centrali di riciclaggio per studiare i macchinari, incontrarono designer di robot, e presero addirittura in prestito un robot stana-bombe dalla polizia di San Francisco.


Wall-e
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