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Susan G. Finley, la donna della NASA con più anzianità di servizio, iniziò a lavorare nel 1958 e non è ancora andata in pensione

Avendo iniziato a lavorare al Jet Propulsion Laboratory della NASA nel gennaio del 1958, Susan G. Finley è la donna con più anzianità di servizio di tutta l'agenzia spaziale. Finley ha iniziato la sua carriera due giorni prima del lancio di Explorer 1, e ha partecipato all'esplorazione del Sole, della Luna, di tutti i pianeti e degli altri corpi celesti del Sistema Solare. Nel 2018, per onoare il suo lavoro, le è stata conferita la NASA Exceptional Public Service Medal.

Pubblicato il 27/04/2021
Fonte: Wikipedia inglese (link alla fonte principale)

Susan G. Finley ha iniziato a lavorare al Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA nel gennaio del 1958. Questo la rende la donna della NASA con più anzianità di servizio: la sua attività all'agenzia spaziale ebbe avvio due giorni prima del lancio di Explorer 1. Finley iniziò la sua carriera come "calcolatrice", svolgendo le attività che i computer ancora non erano in grado di effettuare (o che svolgevano in maniera poco affidabile).

Nei suoi primi anni di carriera, Finley calcolava le traiettorie di lancio dei razzi a mano. Oggi lavora come ingegnere dei sistemi per il Deep Space Network (DSN) nella NASA. Nella sua lunga esperienza all'interno del JPL, ha partecipato all'esplorazione della Luna, del Sole, di tutti i pianeti e degli altri corpi celesti del Sistema Solare.

Susan G. Finley ritratta all'età di 81 anni

Nel 1955, Finley aveva iniziato il suo percorso studi allo Scripps College, in California. Curiosamente, all'inizio la sua carriera accademica era focalizzata su arte ed architettura. Fu però la sua conoscenza dell'ingegneria a svilupparsi in modo particolarmente rapido, grazie ai corsi di matematica e calcolo, per i quali la ragazza si rivelò particolarmente portata. Dopo tre anni allo Scripps College, Susan Finley aveva capito che l'arte non era il suo mestiere. A 21 anni, lasciò il college per diventare un ingegnere in gruppo a Pomona, California.

Fin da subito, Susan iniziò a calcolare a mano le traiettorie di lancio. Dopo essersi sposata, nel '57, si trasferì con il marito a San Gabriel. Infastidiata dalla necessità di fare da pendolare, accolse un suggerimento del marito e provò ad entrare al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. La NASA, che si formò nel 1958, avrebbe presto acquisito il laboratorio, e con lui anche le donne che ci lavoravano. Il lavoro da calcolatore (o computatore), infatti, era principalmente un lavoro da donne, che risolvevano problemi complessi a mano come faceva la Finley. Molte di loro non avevano lauree: erano semplicemente brave con i calcoli.

Nel 1958 il JPL lanciò Pioneer 3. La sua missione era quella di orbitare intorno alla Luna ed entrare nell'orbita del sole, ma la sonda fallì. Un computer sbagliò i calcoli relativi alla velocità, e il laboratorio chiese a Susan Finley di lavorare sui dai a mano. Lei portò a termine il compito con successo.

Nel frattempo, ella frequentò un corso breve per imparare FORTRAN, un importante linguaggio di programmazione sviluppato dalla IBM negli anni '50, pensato proprio per essere applicato in campo scientifico. Gli ingegneri maschi, ancora, non volevano programmare, e l'avvento dei computer elettronici portò le donne calcolatrici a dedicarsi a un nuovo tipo di lavoro.

Susan Finley, come le altre, divenne ben presto una programmatrice. Nel corso della sua lunga carriera, i suoi contributi (sia manuali sia di programmazione) vennero richiesti per moltissime missioni della JPL: sulla Luna, su Marte, su Venere, su Mercurio, su Giove, su Saturno, su Urano e su Nettuno, nei programmi Ranger, Mariner, Pioneer, Viking, e Voyager.

Nel 1970 le programmatrici iniziarono a lavorare con gli ingegneri maschi, che in precedenza erano in gruppi separati (anche per quanto riguardava la stessa missione). Susan disse che "gli uomini, fin dall'inizio, ci hanno sempre trattate come pari. Facevamo qualcosa che loro non sapevano fare, e avevano bisogno di noi per andare avanti".

Negli anni '80 la Finley divenne ingegnere dei sistemi per il Deep Space Network. Il suo lavoro era quello di incoraggiare l'uso di strumenti e metodi per meglio comprendere e gestire la complessità dei sistemi. Il DNS ha l'obiettivo di tracciare e comunicare con ogni sonda nello spazio profondo: sia quelle della NASA sia quelle di altri paesi. Il network gestisce le comunicazioni mandando comandi alle sonde, trasmettendo aggiornamenti per i software, o anche semplicemente raccogliendo dati.

Negli ultimi decenni, Susan Finley ha contribuito alle ultime esplorazioni del sistema solare, lavorando alla missione del Mars Rover e sviluppando una tecnologia per trasmettere toni musicali attraverso l'atmosfera marziana, raccogliendo i dati attraverso il DSN. Susan Finley non ha al momento in programma di andare in pensione.

Nel 2018, Finley ha ricevuto la NASA Exceptional Public Service Medal, un prestigioso riconoscimento della NASA che viene conferito ad ogni individuo che si è distinto per i propri contributi per i progetti, i programmi o le iniziative della NASA.

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