Animali
Persone
Celebrità
Tecnologia
Scienze
Società
Storia
Cibo
Mondo
Piante
Serie tv e Cinema
Fatti di Cronaca Divertenti o Insoliti
Videogiochi
Seguici sui social
Un progetto di
WORLD OPEN NEWS

Stella Bowles, l'attivista della Nova Scotia che ha convinto il suo governo a spendere 15 milioni di dollari per purificare il fiume dietro casa sua

A una 11enne della Nova Scotia non era permesso nuotare in un fiume del luogo perché sua madre sosteneva non fosse pulito. Così, la ragazza ha deciso di analizzare l'acqua, scoprendo che in effetti aveva livelli non sicuri di contaminazione fecale. Le sue analisi convinsero il governo a investire 15 milioni di dollari nella risoluzione del problema.

Pubblicato il 03/10/2019

Stella Bowles aveva 11 anni quando si mise gli stivali di gomma per testare l'acqua del fiume LaHave, che scorre presso casa sua in Nova Scotia (Canada).
"Volevo nuotare nel fiume, ma la mamma ha sempre detto di no, perché l'acqua è troppo sporca" ricorda oggi la Bowles.
Nel 2015 sentì dire a sua madre che i vicini usavano delle tubature illegali per scaricare l'acqua del water direttamente nel fiume. Così, la ragazza ha raccolto e analizzato dei campioni d'acqua, sottoponendoli a un test per enterococco. I risultati mostrarono che i livelli di contaminazione fecale erano superiori agli standard federali canadesi ritenuti sicuri per il nuoto, ma anche per il canottaggio. Attività, quella, a cui si dedicava spesso il fratellino della ragazza in quello stesso fiume.

Venne fuori che circa 600 tubature illegali stavano scaricando rifiuti di fogna direttamente nel fiume. Nell'estate del 2017, anche grazie agli sforzi della ragazza, il governo Canadese si impegnò a sostituire tutti i tubi illegali entro il 2023, con un investimento di 15 milioni di dollari canadesi.

La ragazza, insieme alla madre, ha anche aperto una pagina Facebook per informare i vicini che nuotare nel fiume non era sicuro. La pagina raggiunse le migliaia di Mi Piace nel giro di pochi giorni, con sempre più persone che si dimostravano indignate dalla cosa.




Non perderti neanche un articolo, seguici su Facebook!

Continua a leggere