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Il “richiamo del vuoto” è la sensazione che provi quando pensi a qualcosa di terribile, anche se non lo faresti mai

Il “richiamo del vuoto” è la sensazione che provi quando pensi a qualcosa di terribile, come buttarti da uno strapiombo o gettarti sotto la metropolitana, anche se non lo faresti mai

Pubblicato il 20/09/2017
È una sensazione che moltissime persone hanno provato almeno una volta nella vita, ed è apparentemente inspiegabile.
I francesi sono stati i primi a descriverla, chiamandola “appel du vide”, tradotto in inglese come “call of the void”: il richiamo del vuoto.

Si tratta della tentazione di fare qualcosa di terribile, di andare incontro alla morte. Il caso più “classico” riguarda gli strapiombi: capita di pensare a cosa succederebbe se ci buttassimo. Ma può succedere anche pensando al gettarsi sotto la metropolitana, o allo sterzare improvvisamente fuori strada mentre si sta guidando.
Le spiegazioni per questo fenomeno sono ancora incerte.
La professoressa di psicologia clinica Jennifer Hames ha studiato 431 individui: metà di essi avevano sentito il “richiamo del vuoto”, pur non avendo mai avuto intenzioni suicidarie.
Secondo la Hames, l’impulso può essere generato da un’errata interpretazione dei segnali cerebrali relativi ai “sistemi di sicurezza” del corpo, che gestiscono la paura.
Il fenomeno è stato accostato anche al rapporto degli esseri umani con la paura primordiale del vuoto e con il desiderio di azzardo davanti al rischio.

Più in generale, il pensare a fare qualcosa di terribile potrebbe essere un meccanismo evolutivo sviluppato appositamente per permettere alla coscienza di valutare i sentimenti di terrore che queste azioni ci evocherebbero. Se adottiamo questa prospettiva, la funzione del richiamo del vuoto è proprio quella di impedirci di fare questo tipo di cose.

richiamo del vuoto
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