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Il Colonnello Tom Parker, il manager di Elvis che, pur di far soldi, mise in vendita anche la spilla "I Hate Elvis"
Il manager di Elvis Presley fece mettere in vendita delle spille “I Hate Elvis”, così da guadagnare anche dalle persone che non acquistavano il merchandising di Elvis

Tutti quanti conosciamo, almeno per nome, il celebre cantante e musicista Elvis Presley. Meno persone, invece, conoscono il Colonnello Tom Parker, che fu il suo manager, ma non solo. Parker, infatti, non solo contribuì in maniera significativa al successo del cantante, ma inventò – o quasi – un nuovo modo di fare il manager nell’industria dell’entertainment.
Dopo essere diventato suo rappresentante unico nel 1956, lo guidò sulle scene nazionali americane e lo fece apparire in popolari show televisivi, avviando anche la sua carriera di attore. Il problema, però, è che Tom Parker (si dice) era interessato soltanto ai profitti, e di fatto non capì mai l’arte di Elvis. Il Colonnello non smetteva mai di cercare nuovi modi di guadagnare, dopo aver trasformato Elvis in un vero e proprio brand (un processo che, oggi, conosciamo benissimo).
Fu estremamente creativo, e mise in commercio 78 diversi oggetti nell’arco del primo anno, tra cui braccialetti e registratori giocattolo. Entro la fine del ’56, il merchandising aveva fruttato 22 milioni di dollari. Addirittura, per trarre profitto anche da chi non apprezzava per nulla Elvis, mise in giro dei distintivi con scritto “I Hate Elvis”.
Possiamo immaginare che abbiano avuto il loro mercato: davanti a un fenomeno che crea fanatismo – e anche questo lo vediamo anche oggi – si creano contro-ondate di haters che non esitano a mostrare da che parte sono schierati.
