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Carlos Kaiser, il calciatore che finse la sua intera carriera
Un calciatore brasiliano ha finto la sua intera carriera per 20 anni: a malapena riusciva a calciare una palla. Evitava le partite fingendo infortuni, cambiando continuamente squadra, e usando altri sotterfugi. Una volta, quando stava per essere costretto a giocare, diede il via a una rissa con un tifoso e venne espulso prima ancora di mettere piede in campo
Pubblicato il 22/06/2019
Fonte:
La Gazzetta dello Sport, Wikipedia inglese
(link alla fonte principale)
Sembra impossibile poter mettere in atto una farsa del genere, ma aveva un potente fattore dalla sua parte: la rete sociale. In un'intervista a un supplemento della Gazzetta dello Sport Carlos Kaiser ha raccontato di essere grande amico dei più importanti calciatori del suo tempo (Portaluppi, Rocha, Bebeto, Romario, Careca, Andrade, Edmundo, Marinho Chagar), ma anche dei giornali di settore. Dopo essere entrato nella cerchia dei giocatore più in vista di Rio de Janeiro (grazie alla sua simpatia e benevolenza), tutti iniziarono a parlare di lui e il Botafogo gli propose un contratto.
In allenamento, Carlos Kaiser faceva solo la parta fisica, e fingeva di avere dei dolori quando bisognava avere a che fare con i palloni.
I suoi amici giocatori lo aiutavano a non essere scacciato quando i dirigenti iniziavano a spazientirsi per le sue continue indisposizioni. In cambio, lui si addossava la colpa dei loro errori, li copriva quando volevano fare scappatelle con donne, li aiutava a tornare a casa quando erano troppo ubriachi. Grazie al suo carisma e alla prontezza mentale aiutava i suoi amici a interagire con gli sponsor. Non voleva fare il calciatore, voleva studiare.
Carlos Kaiser passò dal Puebla in Messico, da El Paso negli USA, da America di Rio, e da tante altre squadre. Una volta, al Bangu, fu costretto a scendere in campo. Disperato, si scagliò contro un gruppo di tifosi che lo aveva insultato per i capelli lunghi. Scatenò una rissa e venne espulso prima ancora di entrare.
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