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Ogni autunno, il Katmai National Park dell’Alaska celebra i suoi orsi più grassi
Ogni autunno, il Katmai National Park dell’Alaska organizza la “settimana dell’orso grasso”, e incorona l’orso bruno più grasso del parco. La comunità online vota gli orsi comparando le foto degli orsi in primavera con quelle dello stesso orso alla fine dell’estate.
Ogni autunno, il Katmai National Park dell’Alaska tiene la “settimana dell’orso grasso” (Fat Bear Week), un concorso annuale che celebra gli orsi bruni più grassi del parco. Dal 29 settembre al 5 ottobre, la comunità online del parco decide quale orso ha avuto più successo nel compito di accumulare ingenti riserve di grasso per l’inverno.
Il torneo è a eliminazione diretta e si svolge in modo semplice: i votanti osservano foto di orsi in primavera accanto a foto dello stesso orso alla fine dell’estate. Le differenze di peso sono enormi: in pochi mesi, i tantissimi salmoni ingeriti permettono loro di mettere su tantissimi chili.
Nel caso degli orsi, più grasso equivale quasi sempre a più salute. Si tratta di una questione di sopravvivenza: in inverno, gli orsi si affidano soltanto sul grasso immagazzinato e possono perdere ben un terzo del grasso corporeo. Più mettono su peso, più avranno probabilità di sopravvivere durante i mesi più rigidi.
In estate, l’orso entra in un vero e proprio stato medico chiamato iperfagia. Questo permette loro di mangiare senza fermarsi, e possono mettere su anche più di 1,5 kg al giorno, mangiando dozzine di salmoni (che corrispondono a 4.000 calorie ciascuno).
La dieta di un orso bruno dell’Alaska, durante l’estate, consiste principalmente in salmone abbinato a bacche e carici (erbe). La leptina, l’ormone che permette di determinare quando il corpo è “pieno”, viene soppressa e questo permette all’orso di mangiare senza sosta, finché non arriva il momento di dormire. Una volta, un orso è stato visto mangiare 40 salmoni in una sola volta.
In inverno, gli orsi vanno incontro ad un rallentamento estremo, una condizione di sonno profondo conosciuta come torpore. Ogni tanto, però, si svegliano e vagano per la tana.