Uscire nudi in Antartide per entrare nel club più esclusivo del Polo Sud

I ricercatori che lavorano nelle stazioni di ricerca dell’Antartide potrebbero trovarsi nella condizione di passare laggiù gli otto, lunghissimi mesi invernali. In quel caso, il prezzo da pagare è elevato, tanto dal punto di vista fisico quanto da quello psicologico. Il freddo è mortale e il buio è opprimente. Quando la mente inizia a cedere, è difficile evitare di mettersi k.o. con l’alcol.

Non stupisce che i ricercatori si intrattengano in vari modi, e anche con attività spericolate, come quella di correre da una sauna a 200 gradi Fahrenheit (93°C) al Ceremonial South Pole quando la temperatura è a meno 100 gradi Fahrenheit (-73°C). E indossando soltanto le scarpe.

Ma correre nudi nella notte antartica è qualcosa che richiede una certa quota di pianificazione e attesa. L’obiettivo è quello di entrare nel Club 300: il nome deriva dall’estremo e improvviso cambiamento di temperatura, che solo in pochissimi si sentono di affrontare.

Se fino a 150 persone lavorano alla stazione Amundsen-Scott in estate, che al Polo Sud dura da novembre a febbraio, sono solo 50 gli scienziati che rimangono in inverno. È una opportunità per provare ad entrare nel Club dei 300, ma anche per dedicarsi ad altre attività estreme, come guardare "La Cosa", un film su un alieno umanoide che attacca una stazione di ricerca, proprio in Antartide.

Quando fuori è buio, e ci sono temperature glaciali, e le persone sono nude, l’aspetto della sicurezza è certamente critico. Quasi tutti, quindi, compiono la sfida dei 300 gradi in gruppo, e con l’ausilio di altre persone che si dispongono fuori dalla stazione con delle torce. Bisogna anche essere pazienti, perché la temperatura arriva a 100 gradi sottozero soltanto in alcune notti.