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Il tremendo (ed estremamente fallimentare) rapimento di Chowchilla
Nel 1976, tre uomini rapirono 26 bambini californiani da uno scuolabus e li chiusero in un rimorchio che avevano seppellito sotto terra. Non furono però mai in grado di chiedere il riscatto alla polizia, perché le linee telefoniche erano sempre occupate. Si addormentarono e al loro risveglio le vittime erano già scappate.

Il 15 luglio del 1976, l'autista di scuolabus Frank "Ed" Ray stava riportando 26 bambini della Dairyland Elementary School a casa, dopo un viaggio al campo estivo di Chowchilla (California). A un certo punto, un furgoncino sbarrò la strada allo scuolabus e tre uomini armati, con le facce coperte da fasce di nylon, sequestrarono il veicolo.
I rapitori fecero salire i bambini e l'autista su un altro furgoncino, con le finestre dipinte di nero. Gli uomini iniziarono un viaggio di 11 ore, che terminò in una cava di Livermore, California. Lì, le vittime furono spinte in un rimorchio seppellito sottoterra, in cui erano state messe alcune provviste insieme a qualche materasso.
Dopo essere stati lasciati soli, Ray e i bambini più grandi ammassarono i materassi per riuscire a raggiungere un'apertura sul soffitto del mezzo, che era stata coperta con un pesante strato di metallo su cui erano state posate delle batterie industriali. Dopo ore di sforzi, Ray e il 14enne Micheal Marshall si aprirono un passaggio e scavarono via il resto dei detriti che bloccavano ancora l'uscita. Erano passate 16 ore da quando erano stati forzati nel camion.
Dopo che le vittime erano state tratte in salvo, il figlio 24enne del proprietario della cava, Frederick Newhall Woods IV, fu il primo sospettato in quanto aveva accesso alla struttura e modo di seppellire il rimorchio. Lui e i suoi due amici, James e Richard Schoenfeld, erano giù stati condannati per furto d'auto.
I rapitori avevano provato a chiamare il dipartimento di polizia di Chowchilla. A causa dell'elevatissimo numero di chiamate che stavano ricevendo, però, le linee telefoniche erano intasatissime. I tre uomini volevano chiedere un riscatto di 5 milioni di dollari (dopo aver pensato ad una cifra iniziale di 2,5 milioni), ma non riuscirono a mettersi in contatto con il dipartimento. Così, presero sonno ma al loro risveglio si resero conto che i notiziari riportavano la notizia del ritrovamento dei bambini. Vennero tutti e tre condannati all'ergastolo.

