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Le papere di gomma cadute in mare che hanno permesso di studiare le correnti oceaniche
Nel 1992 un carico di paperelle di gomma cadde nell'Oceano Pacifico. L'incidente ebbe un inaspettato risvolto positivo, dal momento che permise agli scienziati di scoprire correnti oceaniche precedentemente sconosciute. Negli anni, le papere sono spiaggiate su diversi contenenti, rivelando una rete di correnti che sarebbe altrimenti rimasta nell'ombra.
Pubblicato il 16/03/2020

Curtis è un pioniere nell'arte del seguire i percorsi dei relitti in mare.
Nei 25 anni successivi all'incidente, i giocattoli di plastica sono giunti sulle spiagge di tutto il mondo. Molti sono arrivati in Alaska, alcuni altri in Australia meridionale, e altri ancora hanno attraversato lo Stretto di Bering, sono passati per l'Artico e hanno finito il viaggio nell'Atlantico. Uno di loro è spiaggiato in Scozia.
Sono ancora migliaia, si stima, le paperelle di gomma che ancora vengono trascinate in correnti circolari, detti vortici.
Anche dopo aver passato anni a vagare per l'oceano, le papere di gomma erano intatte, a malapena sbiadite. Il fatto che tutte le acque del mondo siano connesse deve ricordarci ancora una volta che abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei nostri oceani, e delle creature che ospitano.
Il team di Curtis Ebbesmever ha ricostruito il percorso delle papere simulando nuovamente il loro rilascio nell'oceano e filmando il tutto con un drone. Ovviamente ripescandole tutte prima che potessero andare alla deriva negli oceani.

Foto di Manfred Richter da Pixabay
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