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Lee Shin Cheng, l'imprenditore che parlava agli alberi

Negli anni ’60, il futuro miliardario malese Lee Shin Cheng si candidò per un lavoro alla Dunlop Estate, una società inglese di piantagioni, ma venne respinto a causa del suo scarso inglese. Più di 20 anni dopo, Cheng comprò l’intera Dunlop Estate.

Pubblicato il 17/06/2019
Fonte: Thestar.com.my, Wikipedia inglese (link alla fonte principale)
Il primo giugno è scomparso Lee Shin Cheng. Nato nel 1939, era un miliardario malese, magnate, investitore e filantropo. Era a capo del IOI Group, un conglomerato di società che si occupa delle piantagioni di palme da olio e della lavorazione dell’olio di palma, con interessi in tutto il mondo. La raffineria IOI di Rotterdam è la più grande produttrice di olio di palma d’Europa.
Lee era di umilissime origini. Suo padre aveva un piccolo negozio di alimentari cinesi vicino a Kuala Lumpur. All’età di 11 anni, Lee fu costretto a lasciare la scuola per dare una mano alla famiglia, iniziando a vendere gelato su una bicicletta. Dopo quattro anni, però, riuscì a riprendere il liceo e, dopo essersi diplomato, cercò lavoro in una compagnia che gestiva le piantagioni di olio di palma.
Candidatosi come supervisore per la inglese Dunlop Estate, venne respinto perché non sapeva parlare inglese, anche se, in un’intervista, Lee ricorda di come in realtà avesse risposto correttamente a tutte le domande che gli venivano poste.
Trovò lavoro in una compagnia più piccola, e iniziò ad imparare il più possibile e a dare il meglio di sé. Venne promosso più volte, finché non raggiunse il livello di manager. E anche allora continuò ad imparare il più possibile tutto ciò che era necessario per portare avanti una piantagione.
La sua scalata lo portò ad avere una propria compagnia, e negli anni ’80, continuando a crescere sempre di più, finì per acquistare la Dunlop Estate stessa.
“Se mi avessero assunto, vent’anni prima, oggi non sarei arrivato dove sono ora” Dirà successivamente l’imprenditore in un’intervista al New Straits Times. Per lui, l’acquisto della Dunlop Estate fu una pietra miliare, uno dei momenti più felici della vita.

Una particolarità dell’imprenditore è il suo rapporto stretto e intimo con le piantagioni e con l’olio di palma. “È qualcosa molto vicino al mio cuore, e anche il mio primo amore… Perché sento che è qualcosa di molto sostenibile e versatile, molto utile all’umanità. E questa industria ha aiutato i coltivatori a diventare imprenditori.”
Le sue passeggiate tra le piantagioni sconfinate in Malesia e Indonesia gli hanno conferito una fama da “colui che parla con gli alberi”.
“Ogni albero ha le sue caratteristiche” dice. “Se uno produce bene, gli dico ‘Ti amo’”.


Firdaus Latif

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