Animali
Persone
Celebrità
Tecnologia
Scienze
Società
Storia
Cibo
Mondo
Piante
Serie tv e Cinema
Fatti di Cronaca Divertenti o Insoliti
Videogiochi
Seguici sui social
Un progetto di
WORLD OPEN NEWS

Il sofisticato linguaggio dei cani della prateria permette loro di specificare taglia, colore e velocità dei predatori

Il linguaggio dei cani della prateria è estremamente complesso. Non hanno soltanto un richiamo che indica "pericolo": lo differenziano in base a se si avvicinano umani, falchi, cani, coyote e altri animali, e possono anche specificare taglia, colore e velocità della minaccia. Uno studio ha dimostrato che possono dirsi: "Arriva l'umano basso in giallo" (piuttosto che "l'umano alto in blu").

Pubblicato il 01/05/2022
Fonte: New York Times, BBC (link alla fonte principale)

Un piccolo roditore potrebbe avere uno dei linguaggi più sofisticati del regno animale: si tratta del cane della prateria, che ha dimostrato di poter veicolare in modo conciso e articolato una grande quantità di informazioni.

Il professor Con Slobodchikoff studia da decenni il linguaggio dei cani della prateria. Ha scoperto che con un singolo verso questi animali possono avvertire gli altri non soltanto dell'arrivo di un predatore, ma anche del tipo, del colore e della velocità.

Cane della prateria
Cane della prateria // Pixabay

Il professor Slobodchikoff e i colleghi registrano i richiami dei cani della prateria da 40 anni. Di recente si sono dedicati alle colonie di Flagstaff, in Arizona, per decodificare il vocabolario dei roditori del luogo. A quanto pare, i richiami di questi animali sono simili ai telegrammi dei tempi di guerra: essenziali, improvvisi, densi di informazione.

Slobodchikoff ha portato diversi giovani collaboratori a visitare una colonia composta da sei cani della prateria: quando gli animali avvistavano uno degli umani, emettevano dei versi che i ricercatori hanno registrato con dei microfoni nascosti. Questi richiami erano ben distinguibili da quelli prodotti quando gli animali avvistavano un falco. Secondo il professore, chiunque può, con la pratica, arrivare a distinguerli con l'intuito, anche senza usare analizzare le lunghezze d'onda col computer.

I dati raccolti dai ricercatori, in ogni caso, mostravano una estrema variabilità, ben superiore a quella che ci si potrebbe aspettare se il loro unico scopo fosse distinguere tra varie specie di predatori. Allora, Slobodchikoff ha portato nei pressi della colonia diversi cani addomesticati: un husky, un golden retriever, un cocker spaniel. Anche quando il predatore apparteneva alla stessa specie, i richiami prodotti dai cani della prateria erano ancora parecchio variabili.

A quanto pare, infatti, essi sono in grado di descrivere la minaccia e le sue caratteristiche fisiche. Per confermarlo, i ricercatori sono diventati essi stessi partecipanti del proprio esperimento. Si sono presentati con vestiti di diversi colori. I richiami dei cani della prateria erano diversi, e potevano comunicare "Arriva l'umano alto giallo", distinto da "arriva l'umano basso blu". Tutti questi indizi, secondo Slobodchikoff, elevano senza dubbio i richiami dei cani della prateria dal livello della comunicazione al reame del linguaggio.

Non perderti neanche un articolo, seguici su Facebook!

Continua a leggere