Animali
Persone
Celebrità
Tecnologia
Scienze
Società
Storia
Cibo
Mondo
Piante
Serie tv e Cinema
Fatti di Cronaca Divertenti o Insoliti
Videogiochi
Seguici sui social
Un progetto di
WORLD OPEN NEWS

Alcuni studi dimostrano che tra gli amministratori delegati e i capi ci sono dalle 5 alle 10 volte più psicopatici che nella popolazione generale

Pubblicato il 14/09/2017
Fonte: Wikipedia inglese (link alla fonte principale)
La psicopatia è un grave disturbo di personalità che causa una totale mancanza di empatia e di rimorso. Gli psicopatici tendono ad essere estremamente egocentrici e manipolatori, e sono pericolosi perché hanno solitamente una buona capacità persuasiva.
Gli psicopatici violano tutte le norme sociali e morali, senza preoccuparsi delle conseguenze (se non di quelle su loro stessi).
Secondo Hare, uno dei più importanti studiosi sulla psicopatia, agli psicopatici mancano quei freni che distinguono, di solito, l’essere umano dall’animale.
Non è affatto detto che gli psicopatici siano violenti. Spesso raggiungono i loro obiettivi attraverso la manipolazione degli altri. Per questo, è facile che tra i capi delle aziende e gli amministratori delegati si trovino degli psicopatici.

Non è facile però avere dati precisi. Una ricerca di Hare (1994) rileva una percentuale di psicopatici tra i CEO del 4%, contro l’1% della popolazione generale. Uno studio australiano del 2011, di Saft J., sostiene che ci sia addirittura un 15% di psicopatici tra i colletti bianchi (5% + 10% sulla soglia).
Questo dato è sorprendente se si pensa che percentuali di psicopatici non molto più alte (7%, o 15-20%, a seconda degli studi) si trovano nelle prigioni.
La situazione degli psicopatici in posizioni di potere è dannosa e andrebbero presi seri provvedimenti a riguardo. Gli ambienti di lavoro, infatti, diventano intollerabili se si ha a che fare con un capo psicopatico, che manca di empatia, che gode nell’esercitare il potere, che è incapace di capire quando i colleghi stanno soffrendo per il suo comportamento.

psycho
Non perderti neanche un articolo, seguici su Facebook!
Articolo successivo

Continua a leggere