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Le allucinazioni esperite dai pazienti schizofrenici dipendono dalla cultura di appartenenza

Le allucinazioni delle persone schizofreniche sono plasmate dalla cultura. Gli americani con la schizofrenia tendono più ad avere allucinazioni paranoidi e a sentire voci aggressive. In India e in Africa, invece, le persone con la schizofrenia tendono a sentire voci più giocose e positive.

Pubblicato il 20/09/2019
Le persone che soffrono di schizofrenia possono esperire le allucinazioni uditive (o, come si dice volgarmente, "sentono le voci"). Si tratta di uno dei disturbi mentali più severi, in quanto tende a distorcere la percezione della realtà dei pazienti.
Secondo una ricerca di Stanford, la cultura di appartenenza avrebbe un ruolo importante nel determinare il tipo di allucinazione uditiva delle persone schizofreniche.
L'antropologa Tanya Luhrmann ha scoperto che negli Stati Uniti le voci sono più aggressive, mentre in India e in Africa più benigne.

Si tratta di un'esperienza che è molto complessa e "personale". Una delle ipotesi della studiosa è che, tra le altre cose, il fatto che le persone diano una differente attenzione alle "voci" può alterare le allucinazioni stesse.
Gli psichiatri non tengono in grande considerazione, di solito, le variazioni inter-culturali nelle manifestazioni dei sintomi. Ma l'antropologa, volendo approfondire questo aspetto, ha intervistato 60 persone adulte affetta di schizofrenia, provenienti da California, Ghana e India. Ha chiesto loro quante voci sentissero, quanto spesso e come fossero.
Molti degli intervistati hanno riferito di udire sia voci positive sia negative. Alcune sentivano la voce di Dio, e altri si sentivano come assaliti.
Molti Africani e Indiani, però, riportavano esperienza soprattutto positive con le voci, mentre nessun americano ha fatto altrettanto. Anzi, erano molto più spesso violente e piene d'odio. Una sorta di bombardamento. Sentono sussurri colmi di parole di tortura e di malvagità. Gli Americani, va detto, hanno maggiormente una visione della schizofrenia come causata dai geni o da un trauma.
Mentre gli americani non conoscevano i proprietari delle voci, inoltre, gli Indiani sì. Erano membri della famiglia, gentili, in alcuni casi quasi una voce-guida di persone più anziane.
Era anche più facile che gli indiani sentissero voci giocose, quali manifestazioni di spiriti o di magia. E non molti di loro descrivevano le voci in termini di problema medico e psichiatrico, al contrario degli americani.
In Ghana, infine, dove la cultura accetta che spiriti ultra-corporei possano parlarti, pochi soggetti parlavano delle voci come di un problema. Molti di loro ne parlavano come di un'esperienza positiva.

Una delle spiegazioni offerte da Luhrmann è che gli Europei e gli Americani tendono a vedersi come individui, motivati da un senso di identità personale. In altri luoghi, invece, le persone vivono la mente e il sé come intrecciati con quelli degli altri, e si definiscono attraverso la relazione più che l'identità.
Benché non esistano regole rigide per questo fenomeno, sembra che l'enfasi sull'indipendenza proposta dall'Occidente e quella sull'interdipendenza proposta da altri posti del mondo sia ulteriormente comprovata da queste manifestazioni relative alla schizofrenia.
Le voci, in un mondo con maggiore enfasi sulla relazione, sembrano avere più senso. Per gli occidentali, invece, danno soltanto un senso di "mente violata".

Pixabay

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