Seguici sui social
Un progetto di
WORLD OPEN NEWS
WORLD OPEN NEWS
Tra gli articoli più letti
Articoli trending su World Open News
Argomenti
-
Mondo
Giappone - Russia - Germania - Danimarca - Svizzera - India - Cina - Australia - Francia - Norvegia - New York - Dubai
Storia
Aztechi - Età Vittoriana - Seconda Guerra Mondiale
Piante e animali
Fiori - Alberi - Gatti - Cani - Mucche - Corvi - Aquile - Ricci - Elefanti - Lupi - Pinguini - Panda - Meduse - Koala - Leoni - Delfini - Gufi - Polpi - Scoiattoli - Pipistrelli - Ragni
Personaggi
Ernest Hemingway - Gengis Khan - J. K. Rowling - Ryan Reynolds - Nikola Tesla
Cibo
Birra - Pizza - Caffè
Pirati - Regina Elisabetta - Harry Potter - Gay e omosessualità
Se ascoltare la musica può farti venire i brividi, hai un cervello molto particolare
Le persone che hanno i brividi (o la “pelle d’oca”) mentre ascoltano la musica tendono ad esperire emozioni più forti in risposta ad essa, ma anche a vivere le emozioni in modo più intenso in generale. è per questo che la musica è una parte importate della loro vita quotidiana.
Fonte:
Slate, iflscience
(link alla fonte principale)
I francesi hanno un termine specifico per questo “brivido estetico”: frisson.
Sappiate che farne esperienza è il segno che avete un cervello speciale.
Alissa Der Sarkissian, una ricercatrice della University of Southern California, ha notato questa strana sensazione mentre ascoltava una canzone dei Radiohead, ed era “come se il suo respiro andasse con la canzone”. Una ricerca condotta ad Harvard con un collega dottorando ha indagato le differenze nell’attività cerebrale tra le persone che provano questi “brividi” ascoltando la musica e quelli che invece non li provano.
La ricerca è stata pubblicata sulla famosa rivista Social Cognitive and Affective Neuroscience, e i risultati mostrano che le persone che hanno quel brividino hanno effettivamente più fibre che collegano la corteccia uditiva alle aree cerebrali associate con il processamento delle emozioni. Questo permette una migliore comunicazione e, a tutti gli effetti, emozioni più intense.
È una scoperta molto particolare, perché gli psicologi e i neuroscienziati non trovano un chiaro vantaggio evolutivo di questa cosa.
Il Dr. Amani El-Alayli, professore di psicologia sociale alla Eastern Washington University, ha condotto alcune altre ricerche relative al fenomeno di “frisson”, legandosi a un filone di ricerche che hanno tracciato l’origine del fenomeno nel modo in cui reagiamo emotivamente a stimoli inaspettati nell’ambiente. Sarebbero dunque soprattutto le armonie inaspettate i “triggers” di questa esperienza.
Si ipotizza che una percentuale compresa tra il 55% e l’86% della popolazione sia in grado di provare questo effetto. Il dr. Amani El-Alayli ha ipotizzato che le persone più “immerse” nella musica in primo luogo potessero avere caratteristiche di personalità particolari.
E in effetti i test di personalità sui soggetti che dimostravano di provare il “frisson” hanno dimostrato che questi avevano punteggi alti per un tratto di personalità chiamato “Apertura all'esperienza”, una sottodimensione dell’Apertura Mentale nell’utilizzatissimo modello di personalità detto “Big Five”.
Chi mostra un’apertura all’esperienza particolarmente alta, di solito, ha anche un’immaginazione attiva, apprezza la bellezza e la natura, cerca nuove esperienze, riflette profondamente sui propri sentimenti.
Foto di Tirachard Kumtanom da Pexels
Non perderti neanche un articolo, seguici su Facebook!