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Il lori lento, l'unico primate velenoso al mondo, estrae le tossine dal proprio gomito
Il lori lento è l'unico primate velenoso del mondo. Curiosamente, però, questi animali non conservano il veleno vicino alla bocca, ma nel gomito. Quando devono attaccare, tuttavia, non danno "gomitate" al nemico, ma si aspirano la tossina dal braccio e la tengono in bocca per poter sferrare un morso velenoso.

Il lori lento (Nycticebus) è un genere di particolari primati che si trova nel Sud-est Asiatico e nei paesi intorno all'Indonesia. Questi animaletti sono di piccole dimensioni: si aggirano tra i 20 e i 40 centimetri, per un peso che arriva a 2 chilogrammi. Si tratta di animali notturni ed arboricoli, dai movimenti lenti e cauti. Sono prevalentemente solitari, ma li si trova anche in piccoli nuclei familiari.
Il lori lento è l'unico primate velenoso: la tossina da loro prodotta si trova in un insieme di ghiandole poste nell'incavo dei gomiti. Il lori lento aspira la tossina dal gomito, la mastica nella bocca e infine sferra un morso velenoso.
Queste creature, incredibilmente carine, hanno una vita dura a causa degli umani. Sono ricercati perché si ritiene che abbiano particolari proprietà medicinali e spirituali. Alcune parti del loro corpo vengono utilizzate nella medicina tradizionale asiatica, mentre alcune leggende più recenti vorrebbero che seppellire un lori lento sotto una nuova strada garantisca la sicurezza per tutti i viaggiatori che la attraverseranno.

Purtroppo, come suggerisce il loro nome, questi animali non riescono a fuggire con rapidità come molti altri. Si attivano con fatica ed è per questo che la loro tossina, in natura, può fare la differenza. Quando si sentono minacciati, i lori lenti rimangono immobili.
Alcuni individui di queste specie, in ogni caso, si nutrono principalmente della linfa degli alberi, ma possono anche cacciare insetti e piccoli vertebrati. Per catturare la preda, vi si avvicinano lentamente, per poi compiere uno scatto improvviso quando sono a poca distanza da essa.
Del genere Nycticebus si sa ancora relativamente poco: ben tre nuove specie sono state scoperte soltanto nel 2012. Purtroppo, tutte le specie sono classificate come "Vulnerabili" o "A rischio" dalla Lista Rossa IUCN, e non c'è dubbio che questo dipenda in gran parte dalle pesanti pratiche di caccia da parte degli esseri umani.
