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Jarrett Adams, l'uomo che venne ingiustamente imprigionato e che diventò avvocato per combattere ingiustizie come la sua

Jarrett Adams venne ingiustamente imprigionato per 10 anni. Passò la maggior parte del suo tempo nella biblioteca a studiare legge, per cercare di provare la sua innocenza. In seguito divenne un avvocato per aiutare tutte le altre persone accusate ingiustamente

Pubblicato il 25/06/2019

Nel 2017 Jarrett Adams, avvocato, ebbe il suo primo grande successo professionale quando contribuì a riconoscere l’innocenza di un uomo accusato di un terribile crimine che non aveva commesso.

Questo caso, però, aveva anche una grande importanza personale per Adams, 36enne che aveva passato 10 anni in prigione dopo essere stato condannato ingiustamente per uno stupro che non aveva mai commesso. Forse, tra l’altro, anche a causa del colore della sua pelle. Le statistiche mostrano, infatti, un bias decisionale, da parte della giustizia americana a sfavore degli afroamericani.

Adams aveva solo 17 anni quando una festa cambiò la sua vita per sempre. Lui e i suoi amici, a un party all'Università del Wisconsin, incontrarono una ragazza ed ebbero con lei un rapporto sessuale completamente consensuale. Ma tre settimane dopo, proprio quando stava per iniziare l'università, il ragazzo venne arrestato. Un agente lo informò che la donna affermava di essere stata violentata, e che lui e i due amici erano accusati di stupro. Il ragazzo pensava che l'equivoco venisse risolto in poco tempo. Ma invece venne estradato nel Wisconsin, dove non poteva permettersi assistenza legale. Un procuratore scelse di non garantirgli nessuna difesa, anche se c'era un testimone che poteva scagionare Adams, confermando la sua versione dei fatti relativi a quella serata. Lui e i suoi amici, invece, vennero messi da soli davanti a una giuria composta di soli bianchi.

Adams racconta di come, al tempo, la sua unica formazione in materia legale era basata su Law and Order: "Nella serie, alla fine dell'episodio, chi viene accusato ingiustamente non viene mai condannato a 28 anni di prigione". Purtroppo, invece, a lui successe proprio quello.

In prigione, un compagno di cella lavorava per la biblioteca della prigione, e lo incoraggiò a fare di tutto pur di venir scagionato. "Non ci vorrà molto prima che tu abbia dei tatuaggi in faccia e decida di mollare tutto quanto" gli disse. Così Adams iniziò a leggere i libri di legge, e passò molto del suo tempo in prigione così. Trovò un caso, discusso davanti alla Corte Suprema, in cui veniva affermato il diritto costituzionale di venir difesi efficacemente durante i processi.

Adams capì che questo diritto gli era stato negato, ed entrò in contatto con Keith Findley, dell'associazione Wisconsin Innocence Project, occupata nella difesa di coloro che sono accusati ingiustamente. Alla fine, la sentenza del ragazzo venne ribaltata e lui venne prosciolto da ogni accusa, proprio per il motivo da lui individuato in quel libro di legge. Un mese dopo essere stato liberato, nel 2007, iniziò il college e, dopo essersi laureato, nel 2015 finì anche la scuola di legge.

Nel 2016 l'Innocence Project lo assunse come avvocato. "Ciò che volevo più di ogni altra cosa era questo: volevo che mia madre, quando andava in chiesa e le persone le chiedevano di suo figlio, non fosse costretta ad abbassare la testa e a piangere sulla sua Bibbia. Volevo che fosse fiera di me"

Jarrett Adams
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