Ogni girasole è composto da centinaia di minuscoli fiori

I semi di girasole vennero portati in Europa dalle americhe nel XVI secolo. Insieme all’olio di girasole, divennero un ingrediente importante anche nelle cucine del vecchio continente. I girasoli tendono a fiorire in estate (il mese esatto dipende dal luogo e dalla varietà). Una delle caratteristiche più note del girasole (che ha anche conferito a questa pianta il suo nome) è l'eliotropismo, ovvero il movimento degli organismi vegetali che tendono ad orientarsi nella direzione del sole.

Un fatto potenzialmente meno noto sui girasoli riguarda invece la struttura di quello che comunemente viene indicato come il “fiore” di questa pianta: in realtà, infatti, il girasole è composto da centinaia di piccolissimi fiori che sono tenuti insieme da un’unica base.

Si tratta di quella che viene chiamata infiorescenza. Si tratta di un fenomeno che si riscontra in molti tipi di piante. In particolare, quello del girasole è un esempio di pseudanthium (dal greco “falso fiore”) o testa di fiore. Se da una certa distanza appare come un fiore, a un esame attento il “falso fiore” si rivela per quello che è: un insieme di tanti fiori più piccoli, posti l’uno vicinissimo all’altro.

Il girasole ha due tipi di fiori: all’esterno ci sono i cosiddetti “fiori dei petali”. Questi sono in numero più esiguo, e possono essere gialli o di altri colori simili (arancioni o anche marroni). All’interno, invece, ci sono i cosiddetti “fiori del disco”, che sono 150 o anche di più, e di colore scuro.