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Yacouba Sawadogo, il contadino del Burkina Faso che combatte la desertificazione con un'antica tecnica per far crescere le foreste
Dopo che il Burkina Faso è stato colpito dalla siccità e dalla carestia, negli anni '70 e '80, un contadino chiamato Yacouba Sawadogo ha fermato la desertificazione nel suo villaggio piantando una foresta. Usando un'antica tecnica chiamata zai, Sawadogo ha perseguito il suo intento con determinazione benché gli altri contadini ritenessero inutili i suoi sforzi.
Nel Burkina Faso, c’è un contadino che combatte la desertificazione da decenni. Sfruttando tecniche agricole che affondano le loro radici nel passato della sua terra, Yacouba Sawadogo ha salvato il suo villaggio dalla siccità e dalla carestia, per poi diffondere la pratica ai paesi vicini.
Negli anni, Sawadogo ha piantato una vasta foresta insieme alla sua famiglia. I loro sforzi si erano resi necessari per far fronte a un lungo periodo di siccità che, insieme all'agricoltura eccessiva, al pascolo eccessivo e alla sovrappopolazione, stava affliggendo la parte settentrionale del Burkina Faso. Inizialmente, i contadini della sua comunità lo ridicolizzavano e pensavano che stesse impazzendo.
Non avendo accesso a strumenti moderno e neanche un’educazione, Sawadogo ha fatto ricorso ad una antica pratica chiamata zai. Si tratta di una tecnica che permette di far crescere le foreste e di migliorare la qualità del suolo. A poco a poco, la terra arida del contadino è stata trasformata in una foresta di quaranta ettari, con oltre 96 specie arboree e 66 di piante, molte delle quali commestibili e medicinali, oltre a un certo numero di animali.
La pratica delle fosse zai consiste nello scavare buche nel terreno e nel riempirle con i fertilizzanti naturali, escrementi di animali e fogliame, per poi lasciare che la buca raccolga l’acqua piovana. Questo crea un terreno molto fertile. Rispetto alla pratica tradizionale, Sawadogo ha ampliato la larghezza e la profondità delle fosse, per ottenere risultati ancora più sbalorditivi.
Ad oggi, Sawadogo insegna la tecnica a chiunque desideri impararla. Ha esportato le fosse zai nel vicino Mali, ideando un vero e proprio programma di insegnamento. “Ho deciso che i miei metodi di coltivazione non devono rimanere segreti”.