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Willem Arondeus, il partigiano omosessuale della Seconda Guerra Mondiale che chiese di ricordare che i gay possono essere coraggiosi
Willem Arondeus era uno scrittore e artista olandese apertamente gay, che si unì alla resistenza contro i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Bombardò l'ufficio dei registri pubblici di Amsterdam, così che i nazisti non potessero identificare gli ebrei. Venne presto catturato e giustiziato. Le sue ultime parole furono: "dite a tutti che gli omosessuali non sono per forza dei deboli".

Nato nel 1894, Willem Arondeus era apertamente gay nonostante i tempi non fossero particolarmente a lui favorevoli (o meglio, lo erano ancor meno rispetto ad oggi). Olandese, Arondeus era un artista e uno scrittore che si unì alle forze anti-naziste di resistenza quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale.
I suoi lavori come artista e illustratore lo avevano portato ad avere un certo successo: nel 1923 gli venne commissionato un grande murale per il municipio di Rotterdam. Tuttavia, non ebbe mai una fama sufficiente ad avere una vita particolarmente agiata. Nel 1935 divenne uno scrittore, abbandonando le arti visive, e nel 1938 due suoi libri vennero pubblicati, entrambi illustrati da egli stesso. Nel 1939 pubblicò il suo lavoro più importante: Matthijs Maris: de tragiek van den droom, una biografia del pittore olandese Matthijs Maris.
Nel 1942 Willem Arondeus fondò un periodico clandestino, unendosi ai movimenti di resistenza contro i nazisti. L'anno successivo, insieme ad alcuni compagni di resistenza, l'uomo mise in atto un piano per distruggere l'ufficio municipale dei registri di Amsterdam, per impedire ai nazisti di identificare gli ebrei. L'edificio venne fatto saltare in aria il 27 marzo, ma un traditore sconosciuto denunciò Arondeus che venne arrestato il primo aprile. L'uomo si rifiutò di tradire il suo gruppo e venne giustiziato tre mesi più tardi. Willem Arondeus si dichiarò colpevole e prima della sua esecuzione chiarì al pubblico di essere gay.
"dite a tutti che gli omosessuali non sono per forza dei deboli" furono le sue ultime parole. Altre versioni riportano che avesse detto: "dite che anche gli omosessuali possono essere coraggiosi!"
