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Quando una balena muore, la sua carcassa può sfamare vari organismi per decenni
Quando una balena muore, e la sua carcassa cade nel piano batiale o nel piano abissale del fondale oceanico, questa può sostenere un complesso ecosistema di organismi per interi decenni. Il fenomeno è conosciuto come "caduta della balena".
Quando la carcassa di una balena cade sul fondale oceanico, a una profondità maggiore di 1000 metri, accade qualcosa che esemplifica perfettamente la circolarità degli ecosistemi naturali. La balena, dopo la cosiddetta "caduta" (whale fall), diventa un banchetto per tantissimi organismi diversi, e rimane tale per decenni.
Questo fenomeno si verifica quando la balena cade nello strato più profondo del piano batiale (200 – 2000 metri) o nel piano abissale (2000 – 6000 metri). In acque meno profonde, invece, la carcassa viene consumata dagli animali spazzini nel giro di poco tempo.
La caduta delle balene è stata osservata per la prima volta negli anni '70, dopo lo sviluppo dei dispositivi per l'esplorazione dei fondali. Il fenomeno è stato studiato ed osservato sia nei fondali dell’oceano Pacifico e Atlantico, sia in mari interni come il Mar Baltico ed il Mae Mediterraneo. Quando la carcassa raggiunge il fondale, questa genera un ambiente particolare che diventa un vero e proprio ecosistema in grado di supportare una fauna caratteristica.
Per decenni, diversi tipi di organismi banchettano sulla carcassa: tra questi, ci sono isopodi giganti, le aragoste del genere Galatea, policheti, piccoli gamberi, missinoidi, granchi, cetrioli di mare e alcuni tipi di squali.